Hegemone Voyance
Si torna a parlare di underground e lo si fa direttamente dalle viscere della terra, lì dove finisce il mondo della solida pietra ed inizia il regno del magma e della roccia fusa,
Si torna a parlare di underground e lo si fa direttamente dalle viscere della terra, lì dove finisce il mondo della solida pietra ed inizia il regno del magma e della roccia fusa,
Bello ascoltare il progressive-rock anni settanta, anche quando vintage come quello degli americani Birth, oggi al loro debutto. Soluzioni sentite e risentite, ma che quando fatte bene come in questo caso, non fanno rimpiangere i mostri sacri di allora.
Quando ho terminato l’ascolto di queste 9 tracce mi sono chiesto:
Non c’è niente da fare, nessuno mi toglierà mai dalla testa che il terreno di scontro di un certo tipo di metal è fatto di riff con tanto groove, tanta violenza e grandi break-down messi al punto giusto, per dare la parvenza a chi ascolta di poter respirare, mentre è solo il momento di assestamento […]
Recensire gli Autopsy è un po’ come voler recensire la Bibbia, non si fa una recensione della Bibbia, lo stesso vale per gli Autopsy, i quali, a parere di chi scrive sono la bibbia del death metal.
Il fascino dell’oscurità continua a colpire l’immaginario metal. In questa band dalla nera fiamma, il secondo album è buio quanto il primo del 2017. Non è un passo evolutivo, rimanendo nell’estetica già affrontata precedentemente.
Penso che la band dei Nostromo abbia battuto il records dì attesa per un disco, dico questo perché gli elvetici hanno fatto uscire un nuovo disco dopo ben venti anni, sicuramente in tutto questo avrànno influito i vari rimaneggiamenti della formazione fino a che poi lo scioglimento nella metà degli anni 2000 ne ha sancito […]
“The Catalyst” è l’individuo soggetto della storia di fantascienza trattata dal concept di questo album potente. Un Death Metal ipertecnico che in effetti attacca e dilania, ma che possiede una raffinatezza la quale si denota anche dal minutaggio prolungato di quasi tutte le singole tracce.
Fin dai primi ascolti negli anni novanta con i No-Man, in compartecipazione con Steven Wilson leader dei Porcupine Tree , ho sempre guardato a Tim Bowness come alla voce più aritocratica del prog del nuovo millennio.
Metallo puro, inteso ciò stilisticamente che anche dal punto di vista dell’atmosfera.