Machine Head Of Kingdome and crown

La recensione potrebbe partire e finire così: i Machine Head sono tornati e sono tornati alla grande, poiché questo disco riscatta Robb Flynn e soci da anni di uscite senza mordente e senza ispirazione. Ma, ovviamente, non finirà affatto così dato che i ragazzoni americani questa volta di carne al fuoco ne hanno parecchia.

Inner Missing Dead Language

Lingua morta, una sorta di omaggio a concetti e forme espressive che ormai abbiamo dimenticato, capacità evocative del pensiero scritto che risuonano ai bordi di una realtà e quotidianità che non sembrano avere tempo per tornare a confrontarsi con i versi trasposti in rima, di qualunque tipo essa sia.

Consecration Cinis

Oggi mi tocca un arduo compito: la recensione di un gruppo appartenente a quella fetta di metallo estremo ed oscuro, che probabilmente, tra le tante derivazioni del metal estremo, è il mio preferito: stiamo parlando del Doom/Death

Belphegor The Devils

Torniamo a parlare, a distanza di ben cinque anni del duo più bucolico di sempre, una coppia artistica decisamente sopra le righe, che nonostante sia sempre fuori dagli schemi, dato l’essere estremamente pacchiana, gode di un elevatissimo status di band di culto e, ad essere sinceri, questo status è ben guadagnato dato che, al di […]

Irdorath Götterdämmerung MMXXII

Nell’anno domini 2022 e più precisamente nel mese di maggio, tornano ad affacciarsi sul mercato discografico gli Irdorath e lo fanno giocandosi una carta piuttosto furba, riregistrando il loro EP di esordio Gotterdammerung (Zorn der Elemente) e chiamandolo Gotterdammerung MMXXII.

Mantar Pain is forever and this is the End

Acidissimo metal teutonico dall’attitudine nera. Siamo al quinto album, e ancora si fanno delle modifiche all’esporsi sonoro che cerca un’altra strada rispetto al passato. Si tratta chiaramente ormai di un gruppo alternativo che non ammette staticità di sorta, provando a bruciare ogni forma di rock.

Odyrmos Selftitled

La recensione di questo disco di Odyrmos è un po’ ostica e non perché sia particolarmente complesso ciò che il duo ellenico propone, semplicemente perché di uscite discografiche come questa ne è pieno il mercato e sinceramente non trovo particolari spunti per dire che il disco omonimo si discosti dalla media dei dischi di genere.

Spectral Darkwave Live Fire Exorcise

Una musica dal forte tasso scenico, che dal vivo dirompe verso l’ascoltatore in maniera quasi ostile. Ma alla fine afferra tutta l’assemblea e diventa suono trascinatore, accattivante pur nella sua violenza.

Suffer in Silence Obscurity

Il colore di questa band estrema è nero ma non è soffocante. Anzi c’è un’aurea dinamica che usa contrapporre diversi modelli balenando luci fra le sezioni fosche. Sono luci malinconiche o tristi, ma permettono che si infiltri una certa ariosità.

Baalzagoth Morbid Persecution

Parlando di death metal mi viene in mente una cosa, una cosa che sinceramente inizia a darmi un tantino sui nervi. No, non mi riferisco al fatto che oggi come oggi molte band si assomigliano e molte altre non sono altro che emuli di quanto detto dai gruppi storici, poi c’è una piccola fetta che […]