Cannible Corpse

Chaos Horrific

Arriva per tutti un momento in cui di parole da dire ce ne sarebbero veramente poche, anzi pochissime: oggi accade a me trovandomi a recensire la nuova fatica in studio dei signori indiscussi, nonché padri della scena, del brutal death metal: i Cannibal Corpse.

Attivi da oltre 30 anni, hanno portato in giro per il mondo la loro visione di una società malata, totalmente distorta e totalmente votata al male e hanno saputo farlo sempre alla grande, sfornando dischi di gran classe, estrema brutalità, ottime produzioni sempre adatte al concept che il disco voleva trasmettere, testi sempre finemente pungenti nella definizione della follia umana e soprattutto non umana, supportati da carneficine, zombie, sbudellamenti, necrofilia e chi più ne ha più ne metta; il tutto sempre coerentemente sorretto da un riffing chirurgico e affilatissimo: una band che può definirsi unica nel suo genere, si voglia per longevità e si voglia per prolificità e qualità dei dischi.

Oltre trent’anni di onorata carriera, una spettacolare release rilasciata appena due anni fa e oggi siamo qui a parlare del sedicesimo album in studio dei Cannibali più famosi del mondo: Chaos Horrific.Riprendendo quanto detto in apertura: le parole sono poche semplicemente perché la realtà dei fatti è una sola: i Cannibal Corpse con questo Chaos Horrific non fanno altro che confermarsi i padroni indiscussi della scena, un disco che non ha nessuna intenzione di fare prigionieri e che va dritto al punto, ostentando brutalità, pesantezza e velocità in una miscela esplosiva.

Nonostante siano passati solo due anni dal precedente Violence Unimagined, che personalmente in alcuni momenti ho trovato un po’ inconcludente nonostante lo reputi un discreto dischetto, Chaos Horrific riesce a suonare fresco e classico e godere, allo stesso tempo, di un riffing teso ed ispirato in grado di dare del filo da torcere a release ben più rinomate della loro discografia: l’innesto in pianta stabile di Erik Rutan deve aver giovato parecchio ai ragazzoni di Buffalo, perché non riesco a trovare un filler che sia uno, ogni brano è perfettamente al suo posto, ogni riff si concatena all’altro in modo più che consequenziale e in maniera totalmente naturale in una carneficina di alternanze di parti ora spiccatamente death-thrash e ora decisamente più doomy, al limite dell’asfissia, le quali, sono quasi certo, sono opera del buon Rutan che le ha mutuate dal suo bagaglio di esperienze con i suoi Hate Eternal.

In realtà andando ad analizzare per bene questo nuovo lavoro discografico, si può notare come i mid-tempo e i momenti più doomy siano preponderanti rispetto alle parti in cui i Nostri intrecciano trame al fulmicotone, andando dietro al blast; ma forse è proprio per questo che Chaos Horrific riesce ad interpretare un classicismo moderno al meglio, perché non perde mai un briciolo di cattiveria e di atmosfera orrorifica tipica del loro sound, ma allo stesso tempo riesce a mantenere un groove molto molto interessante in grado di dare ancora più spinta al tutto.Come dicevo, sicuramente si sente la mano di Rutan nel processo di scrittura ma questo appare anche nelle parti più snelle, fatte di un riffing semplice groovoso e decisamente catchy, tanto che in alcuni momenti strizzano l’occhio, per come sono composti, a certe strutture tipiche dell’hard rock.
Chaos Horrific è solido come un monolite di granito, impossibile da scalfire e fedele a se stesso sempre: 10 nuovi capitoli che continueranno a portare morte, putrefazione, carni lacerate e marcescenti in giro per il mondo: una garanzia di efferatezza e brutalità, di qualità e cafonaggine ma soprattutto una garanzia di fedeltà a se stessi capace però di non annoiare mai e di riuscire a sfornare materiale sempre interessante anche a distanza di oltre trent’anni, mantenendo intatti il marciume e la furia assassina che li ha sempre contraddistinti.

Se siete dei fan dei cinque Kings Of Death Metal non resterete affatto delusi perché questo è un disco Cannibal Corpse al 100%, mentre se cercate innovazione, momenti prog o altro, lasciate perdere: qui l’unica strada è quella che porta verso le più macabre devianze umane.

Daniele “Darklordfilthy” Valeri 

Metal Blade Records
www.facebook.com/cannibalcorpse

Overlords Of Violence
Frenzied Feeding
Summoned For Sacrifice
Blood Blind
Vengeful Invasion
Chaos Horrific
Fracture And Refracture
Pitchfork Impalement
Pestilential Rictus
Drain You Empty

George “Crpsegrinder” Fisher – vocals
Alex Webster – bass
Rob Barrett – guitars
Erik Rutan – guitars
Paul Mazurkiewicz – drums