Santana Africa Speaks
Carlos Santana pubblica il venticinquesimo album, una sorta di nozze d’argento con la sua discografia ma gli anni spesi per lui sono molti di più.
Carlos Santana pubblica il venticinquesimo album, una sorta di nozze d’argento con la sua discografia ma gli anni spesi per lui sono molti di più.
Prima cosa da dire: il piacere scorre fluido nell’ascoltare un disco fresco e ben impostato come questo. La band al diciassettesimo album supera la prova della vecchiaia e rende ancora fruibile la musica d’annata, quella anni settanta soprattutto, ma con anche puntate alle estetiche degli anni ottanta.
La NMB esiste dal 2015. Lo statunitense Neal Morse torna alla pubblicazione con tale sua band ultra-competente e sforna un album doppio che sembra spontaneo nelle corde di questo combo.
La band di Liverpool, al settimo full-lenght dal 1988, è in forma; lo si sente dalla buona ispirazione del songwriting, dai riff macinati e dall’atmosfera emanata.
Il Melodic Death svedese della scena di Goteborg torna, con un settimo lavoro, per mano decisa e sicura del gruppo super-rappresentativo del genere. Ecco il nuovo degli At The Gates che rispetto agli esordi presenta un’anima più tecnica ed evoluta.
Nella più classica espressività del genere, la band australiana viaggia dentro una intensa compattezza greve, ma alcune singolari soluzioni utilizzate creano interessanti particolarità stilistiche.
Questo è il nuovo disco del bassista virtuoso “Dino Fiorenza” che arriva dopo il fantastico debutto “It’s important” di qualche anno fa.
Per quanto scandinavi, la loro ispirazione sembra americana, per esempio vicina ai Deicide. In questo secondo lavoro la trama è diretta anche quando cerca soluzioni diverse, si vuole arrivare in maniera subitanea all’ascoltatore.