Surrender of Silence

Steve Hackett

Registrato durante i mesi di lockdown, Surrender of Silence è il ventisettesimo album in studio di Steve Hackett, chitarrista e compositore storico dei Genesis, con cui è stato in line-up dal 1971 al 1977, per poi intraprendere la carriera solista.

Con questo album Steve continua a sfruttare la vena creativa che ha già fruttato At the Edge of Night, The Night Siren e Wolflight e si adatta bene a costituire un filo logico che unisce e continua il cammino tracciato con gli album citati.La band di supporto è quella collaudata dell’ultima tournée che comprende tra gli altri Phil Ehart del Kansas e Nick Di Virgilio dei Big Big Train, l’ensamble funziona a meraviglia e come dichiarato da Steve, visti i tristi tempi segnati dalla pandemia, è un lavoro rappresentativo della voglia di volare via e viaggiare con la mente intorno al mondo con la speranza di ritrovare un mondo più sereno.Si parte così con la breve The Obliterati dove Steve usa le sue abilità di arpeggio per creare un preludio alle calde orchestrazioni di Natalia per poi arrivare a Relaxation Music for Sharks che è un altro pezzo strumentale   coinvolgente ed atmosferico con suoni suadenti che si alternano ad una sezione centrale molto più aggressiva.

Wingbeats rimanda alle pianure africane e pare sia stata scritta da Steve per testimoniare uno dei suoi viaggi di qualche anno prima in Africa, The Devil’s Cathedral unisce le capacità musicali e tecniche dell’intera band, facendo risaltare il suono gotico di un organo e un’incessante sezione ritmica, sicuramente uno dei pezzi più belli e rappresentativi dell’album.Held In The Shadows è una delicata ed emozionante ballad scritta da Steve come fosse una canzone d’amore per la sua compagna, il brano successivo Shanghai To Samarkand, che secondo me è l’apice dell’intero lavoro, prende come spunto il percorso della vecchia via della seta dalla Cina al Medio Oriente, in questa traccia sono chiare le le influenze esotiche della world music e della new age che si fondono con i riff orientali di chitarra elettrica.Fox’s Tango, Day Of The Dead e Scorched Earth non aggiungono null’altro e scorrono via senza impressionare più di tanto, la strumentale track 11 Esperanza conclude questo cd, si tratta di una traccia breve e delicata che porta tutto a conclusione e lascia riflettere sul viaggio sonoro appena affrontato.

Che dire, la musica di Steve è naturalmente come sempre su standard molto alti, la band è affiatata, il livello qualitativo, il suono così come il libretto del cd e la copertina, è tutto ok ma se devo dirla tutta a parte un paio di brani veramente notevoli di questo lavoro non mi rimane molto, quasi come se Steve fosse in grado di sfornare album di buonissimo livello ma tutti malinconicamente e indiscutibilmente simili. Vorrei ascoltare un nuovo Voyage of the Acolyte o Please don’t touch o Spectral Mornings e invece devo accontentarmi mio malgrado di questo Surrender of Silence.

Massimo Cassibba

 

Insideout Music
www.hackettsongs.com

The Obliterati
Natalia
Relaxation Music for Sharks (Featuring Feeding Frenzy)
Wingbeats
The Devil’s Cathedral
Held in the Shadows
Shanghai to Samarkand
Fox’s Tango
Day of the Dead
Scorched Earth
Esperanza

Steve Hackett – electrick and acoustic guitar,Charango, Zither, Armonica,vocals and percussions
Jonas Reingold – bass on (1, 2, 3, 5, 6, 8 and 10)
Craig Blundell – drums on (5, 6 e 10)
Nick D’Virgilio: drums on(3 e 8)
Phil Ehart – drums(7)
Sodirkhon Ubaidulioev – dutar
Roger King – keyobards
Rob Townsend – sax soprano, sax tenore clarinet bass and dizi (5, 7 e 9)
Malik Mansurov – tar (lute) (7)
Christine Townsend – violin and viola(1, 2, 3, 5, 7, 9 e 10)
Amanda Lehmann – vocals(2, 4, 6, 9 e 10)
Durga McBroom – vocals (4)
Lorelei McBroom – vocals (4)
Nad Sylvan . vocals (5)