OWARI

STICK MEN with GARY HUSBAND

Nuovo cd per gli Stick Men creatura in cui vivono menti geniali della musica la quale una di queste è il bassista specializzato nell’uso del Chapman stick: Tony Levin. Ma anche Pat Mastelotto noto batterista per essere membro dei king Crimson assieme allo stesso Levin.

La band esiste ormai da diversi anni infatti il loro primo disco, che porta il loro monicker, risale, sempre se non vado errato, al 2009.Il titolo di questo lavoro si chiama “Owari” che significa “Fine” che ovviamente non riguarda la fine degli Stick Men come band, bensì è da considerarsi come una sorta di spartiacque nella loro storia che consta di undici anni di attività e ben sei dischi in studio e quattro live.Questo disco è il risultato di una tournee che si sarebbe dovuta svolgere in Cina e in Giappone ma che purtroppo, per l’esplosione della pandemia, gli Stick Men hanno dovuto interrompere il tour riuscendo però a fare un concerto in quel di Nagoia, in Giappone, tenendo un concerto nel mitico e famosissimo locale Blue Note.

Le registrazioni sono state consegnate ad un ingegnere del suono italiano Stefano Castagna, con la richiesta di realizzare un disco in studio mantenendo il più possibile l’ambientazione live. Per il nostro piacere tutto viene spiegato in questo video youtu.be/K1xkIiZ5dcY (in italiano, con sottotitoli in inglese).Il risultato a mio avviso è davvero eccellente in quanto ci è stato consegnato un disco eccezionale sotto ogni punto di vista. Personalmente avrei preferito ascoltare gli urli e le approvazioni della gente che ci avrebbe fatto immergere (almeno con la fantasia) in un vero live concert.

Perché sebbene sia innegabile che “Owari” sia un live a tutti gli effetti, il lavoro che è stato fatto lo ha, a mio avviso, castrato un pochino pur rimanendo sempre un ottimo disco. Stefano Castagna (ingegnere del suono nostrano), ha comunque svolto un lavoro grandioso nel dare al disco una sensazione live da studio.La scaletta di “Owari” prende in considerazione tutta la discografia del gruppo. La musica della band è principalmente strumentale e scevra dalla routine compositiva racchiusa nella formula “strofa-ritornello-bridge-strofa” e deve molto alla tradizione jazzistica dell’improvvisazione. Ha in se diverse sfaccettature che rendono questo lavoro ascoltabilissimo, anche se non proprio di facile fruizione. Insomma dobbiamo considerare il trio della Moonjune Record una band in costante evoluzione, mai ferma su ste stessa, a favore di un certo dinamismo musicale che permette massima libertà espressiva. Questo anche nel fatto di voler riproporre una cover della loro band madre ovvero i King Crimson dei quali riprendono “Larks‘ Tongues in Aspic, Part II” rendendola più moderna senza cambiare nulla della sua struttura originaria.Per quanto riguarda i brani come detto qualche riga più su, sono tutti molto vari ed abbiamo spazio anche per excursus quasi metal che possiamo trovare in “Schattenhaft”: brano dalla ritmica funkeggiante ma davvero molto vicino al prog metal, se non altro nell’intenzione.Un “consiglio per gli acquisti” è di aver presente che Il disco è da considerarsi nella sua interezza vista la sua eccelsa qualità artistica.

In conclusione è un disco che per la sua non facile fruibilità non è un disco per tutti; richiedendo una certa attenzione ed affinità nell’ascolto. Si tratta comunque di un lavoro che farà la felicità di molti. Degno di nota, nell’edizione speciale, è compreso un eccezionale booklet fotografico, che racconta la storia per immagini di questo disco ma anche momenti goliardici di cui gli Stick Men e non solo sono spesso protagonisti ed in più anche una “bonus track” di 16 minuti chiamata di “End of the tour”

Stefano Bonelli

Hajime (Peace)
Hide the Trees
Cusp
Larks‘ Tongues in Aspic, Part II
Schattenhaft
Crack in the Sky
Owari
Prog Noir
Swimming in T
Level 5
Bonus Track: The End of the Tour

Tony Levin – chapman stick, voice
Pat Mastelotto – acoustic and electronic drums & percussion
Markus Reuter – touch guitars® au8, soundscapes
Gary Husband – keyboards