Incremental Changes, Pt. 2

Gerald è un tastierista austriaco  che ha già lavorato come compositore per colonne sonore e per il Cirque Du Soleil come musicista in tournée. Ha inoltre già pubblicato un album con il suo progetto solista “The Gerald Peter Project” tramite il quale, forte dell’esperienza con il Cirque de Soleil, ha sviluppato il suo visualizzatore di performance musicali reattive nelle sue esibizioni live.Anche in questo nuovo lavoro, Gerald suona e produce musica di chiara matrice crossover attraverso la quale conduce una storia musicale con composizioni che combinano diversi elementi di prog rock, neoclassico, jazz, musica cinematografica ed elettronica. In questo percorso viene accompagnato dal versatile batterista Aaron Thier, dal virtuoso delle tastiere dei Dream Theater Jordan Rudess, dalla pluripremiata cantante di varie colonne sonore Julie Elven e infine dall’abilissimo chitarrista Martin Miller.

In occasione dell’uscita di Incremental Changes, Pt. 2, è lo stesso Gerald che fa una sorta di descrizione del suo nuovo  lavoro, “È una storia raccontata attraverso melodie e ritmi. Li esprimo principalmente attraverso i suoni solisti di pianoforte e synth e anche pesanti linee di basso synth. Come in una sinfonia, melodie e temi sono ricorrenti. L’album inizia con un prog epico e pesante, diventa un po’ più calmo e gentile nel mezzo, e poi diventa più ritmato verso la fine, nel gran finale diventa di nuovo un prog epico e pesante”.Ascoltando questo disco che è composto da 10 movimenti strumentali accompagnati dalla splendida voce di Julie, ci si trova in un mondo completamente immersivo fatto di suoni e luci che effettivamente affascinano ipnotizzano e catturano l’ascoltatore. I brani che trovo siano un gradino sopra gli altri sono la seconda traccia Enigma dove puoi chiudere gli occhi  ed immaginare un’epica battaglia futuristica mentre ascolti un brano potente e melodico con evidenti riferimenti al prog-hard dei Dream Theater e la terza bellissima traccia Flow che ha elementi da colonna sonora miscelati a prog e vibrazioni di jazz fusion ai piedi dell’algida voce di Julie Elven. 

Trovo che Incremental Changes, Pt. 2 sia un’esperienza cerebrale e dalle stesse parole di Gerald, lui stesso si prefigge che  gli ascoltatori del disco “chiudano gli occhi, dimentichino tutto di ciò che li circonda e della loro vita reale e si ritrovino completamente persi nella musica, intraprendendo un viaggio con la musica e si “risveglino” di nuovo quando l’album finisce.”

Massimo Cassibba