Shores of Null

Beyond the Shores (on Death and Dying)

Dopo l’esordio bomba di “Quiescence” è la conferma di “Black Draped For Tomorrow” tornano i romani Shores of Null con questo ambiziosissimo progetto, una album composto di un singolo brano di oltre 38 minuti.

All’inizio lo sciabordio delle onde e il soffio del vento e un violino che richiama echi dei My Dying Bride, l’evocativa voce di Davide Straccione sui ritmi lentissimi di Emiliano Cantiano (a proposito, buon compleanno!). D’improvviso prorompe la voce growl (e che growl) di Mikko Kotamaki degli Swallow the Sun che rende ancora più fosche le tinte tragiche del brano, subito dopo inizia ad accelerare in pieno stile Shores of Null come riconoscibili sono gli improvvisi rallentamenti doom.Trattandosi di una suite i temi musicali fanno la loro comparsa in diversi momenti del brano ma ci sono anche elementi unici che lo rendono dinamico e mai noioso, nonostante si tratti di un genere che ha nei ritmi lenti il suo elemento naturale. Le chitarre fanno un eccellete lavoro di cesellatura, non si limitano “seguire” i ritmi della batteria per tutto il brano, cosa per nulla scontata.A metà dell’opera non potrete rimanere indifferenti alla momento in cui la voce di Davide si intreccia a quella femminile e al violino, brividi a non finire … da pelle d’oca.

E quando entra il pianoforte? Non potete capire fino a quando non lo sentirete con le vostre orecchie. Thomas A.G. Jensen (Saturnus) con la sua voce recitata, neutra, fuori campo, ci accompagna per mano in questo viaggio come un novello Virgilio attraverso l’inferno.Poi come tutto è iniziato ecco ancora le onde ma con i tuoni e un temporale, come se la pioggia. Questo album è una prova di maturità degli Shores of Null, superata a pieni voti. Ricco di complessità e sfumature da ascoltare tutto d’un fiato (credo per me sia l’ottava volta) davvero difficile non innamorarsene.Le differenze rispetto ai capitoli precedenti della band è che il loro blackned-doom metal ha lasciato spazio più alla seconda componente che alla prima, mi permetto di dire con ottimi risultati.Per concludere qualche parola sul “concept” lirico, ispirato al libro “La morte e il morire” di Elisabeth Kubel-Ross (la “madre” della psicotanatologia) sulla fasi di accettazione della propria morte dei malati terminali.

“Sit with me – Hear the silence so loud”

Mauro Toni

Beyond theShores (on Death and Dying) (38.25 min)

Matteo Capozzucca – bass
Emiliano Cantiano – drums
Gabriele Giaccari – guitar
Raffaele Colace – guitar
Davide Straccione – vocals