Rising Steel

Beyond the Gates of Hell

Quando il virile Heavy Metal decide di fare sul serio, sforna dischi potenti che hanno ragione su qualsiasi ipotesi di stanca del genere nel panorama musicale. Ecco infatti rutilare i francesi metallers e dirci che è stanco solo chi non ha la vera fede. Terzo album dal 2016, esso colpisce diritto in faccia, garantendo il colpo tonico, ma servendolo con un ricco rifframa e linee melodiche davvero suggestive. E insomma uno di quei lavori che tiene alta la fiamma della classicità senza essere né vintage né scontato. Esistono gruppi Heavy più moderni ma qui non troviamo arie stantìe, anzi, ma pur non essendo una vera innovazione, si assapora una modernità che viene dal sapersi destreggiare nelle idee, sapendo cosa sia già intercorso dal 1980 ad oggi, e quindi evitando di seguire troppo pedissequamente certi insegnamenti.La title-track ‘BEYOND THE GATES OF HELL’ è assolutamente irresistibile con la sue verve scura e incombente, ottimo riffing ed evocatività spinta.

FROM DARKNESS’ è un’altra performance senza paura, colma di tensione, soverchiante. Il Power di ‘LIFE AWAITS BEYOND THE VOID’ incalza con rovente avvolgenza, e la maestosità tenebrosa, ampliata da una chitarra intensa ritmicamente, trova qui uno dei suoi apici. La cadenzata ‘DEATH OF A VAMPIRE’ è meno sulfurea, ma la verve è piena di energia e convinzione. ‘BEAST’ è un vero capolavoro di straniante foga, pesante ed emozionale, con un incedere da imminente catastrofe.  Il thrash è oggettivato con nettezza in ‘Run for your Life’, un thrasheggiare chiaramente ottantiano, ma scaldato alla propria maniera, così da porsi senza problemi accanto alle altre tracce tradizionalmente heavy. Il doom ferale dell’ultima traccia ‘We are free’ amplia l’ambientazione verso una più oscura magia, e conclude con enfasi un ottimo viaggio sonoro.

Mescolando le ispirazioni che provengono da vecchie glorie come Judas Priest; Metal Church e Vicious Rumors, l’effetto è un eccitante imporsi senza remore, e  per guardare ai contemporanei di oggi, molta della vicinanza l’hanno con gli svedesi Wolf, magari con una patina di pathos maggiore, ma con la stessa inesorabile durezza. Abbiamo anche alcuni forti passaggi thrash, ma in soldoni si tratta di Heavy base, quello corposo e caldo. Il gusto per i riff è chiarissimo, strutturando un songwriting muscolare dove l’attenzione per la chitarra ritmica è certosina. Molto meno invece ci si adopera per gli assoli, si preferisce curare la canzone con le sue melodie piuttosto che fare evoluzioni con la sei-corde. Per carità, le parti soliste funzionano, ma sono semplicistiche e banali, solo tre acquistano una dignità degna di nota, e ciò non permette al disco di avere voto massimo.

Come la riffica, altrettanto curate le idee che riguardano il cantato, e qui si hanno picchi entusiasmanti soprattutto per le atmosfere dark evocate. Non c’è ridondanza di virtuosismo ma una densa interpretazione epica e fiammeggiante, dove il cantante sembra godere ed immedesimarsi con abile maestria nell’essenza della canzone. Un full-lenght in cui il filler non si sa cosa sia. Ogni brano ha la propria riconoscibilità, riuscendo a dare quindi una dinamicità che non cambia mai il carattere, ma prende forme sinuose, per quanto comunque mai troppo cerebrali. Molta è l’accuratezza con cui si legano i vari passaggi, tutto fondendo in modo da evitare che ci siano cali di tensione o  ingenuità. In effetti la band appare estremamente matura, con lo spirito di chi ama il sound che offre, ed ogni episodio possiede il colore della raffinata eleganza di un combo di livello superiore. Viene voglia di risentirlo ogni volta che l’ascolto finisce.

Roberto Sky Latini

Beyond The Gates Of Hell
From Darkness
Life Awaits
Death Of A Vampire
Run For Your Life
Infinite Pain
Skullcrusher
My Burning Time
Beast
We Are Free

Emmanuelson – vocals
Tony Steel – guitar
Steff Leadmaster – guitar
Stone Warrior – bass
Steel Zard – drums