Naut
Hunt
L’Inghilterra della New Wave anni ottanta riemerge antica e nuova con il disco d’esordio di questi tenebrosi tizi. Bahuahus e Sisters Of Mercy sono i numi tutelari (più quest’ultimi che i primi), ma la capacità di composizione li pone positivamente sul podio di questo genere dark. Non tutto è intrigante, però la qualità non manca. E’ un prodotto fuori dal tempo considerando che il genere ormai oggi è solo underground rispetto al periodo d’oro che fu, però sa stare in piedi da solo ed è attualissimo per chi non segue le mode.
‘DISSENT’ è un bel brano rock, ritmato e avvolgente, cullato dal basso e da una chitarra insistente, con una interpretazione gotica di nobile fattura. Anche ‘ALL THE DAYS’, tonica e allo stesso tempo ballabile, vive di una atmosfera forte, dove si evidenzia, più che nel pezzo precedente, la verve classica della New Wave che fu. Un pezzo come ‘UNITY OF OPPOSITiES’ potrebbe essere suonato come un momento metal cambiando l’arrangiamento, e infatti se ne percepisce perfettamente il carattere rock, atmosfera e riff che scorrono con il giusto spirito energico. C’è una punta di post-punk in ‘NIGHTFALL’, altro brano che poteva diventare ben più rockeggiante in senso strumentale, ma che già è perfetto così, grazie anche al cantato d’assalto, sebbene ammorbidito dalla vocalità non metallica. Si termina con ‘WATCHERS’ che possiede una dinamica piuttosto variabile; qui la sensazione punk è ancora presente ma è perfettamente incrostata di dark-wave, e può essere vissuta sia in senso allegro che serioso, in una ambivalenza d’animo che la rende tanto accessibile quanto riflessiva. ‘8 in 3’ starebbe fra le cose migliori di questo full-lenght per la sua introspezione calda, purtroppo il finale di oltre due minuti è una inutile prolissa rarefazione noiosa.
Non è un lavoro che emana cattiveria, ma genera sensazioni virili, leggermente oscure ma non schiaccianti. C’è parecchio chitarrismo, non distorto come è d’abitudine in questo tipo di sound, ma efficacemente variegato, e una spessa quota di basso. Sono presenti anche le tastiere ed i sintetizzatori, ma quando diventano preponderanti sopra la chitarra, fanno perdere feeling alle song, mentre funzionano benissimo nell’arrangiamento strutturale con i suoi condimenti. L’ugola fascinosa è sicuramente un ottimo apporto interpretativo per il valore delle canzoni; essa genera mistero e alterità suggestiva. In effetti l’insieme, per quanto in alcuni punti si schiarisca, è pregnante di note che vanno verso l’oscurità, anche se non siamo di fronte ad una connotazione depressiva del termine. E’ qualcosa che conosciamo; la formula non è originale, ma se si compone a questi livelli non c’è bisogno di innovazioni stilistiche perché la tradizione è rispettata nel suo meglio. Ascolto che può piacere sia agli appassionati specifici che ai rockettari di altra provenienza, sempre che non siate cultori assoluti del virtuosismo e degli assoli, che in questa sede mancano. In fondo la tecnica strumentale non è tutto, qui vige la fluttuazione emotiva e la sensibilità intelligente.
Roberto Sky Latini
Season Of Mist
www.naut-band.com
Dissent
All the Days
Gold Death
Damocles
8 in 3
Unity of Opposities
Nightfall
Watchers
Gavin Laubscher – Vocals / drum programming
Jack Welch – Guitar
Laura Taylor – Synths / keyboards
Andi Effe – bass