Steel Phanter

On the Prowl

Lo Street Metal ha oggi diversi esponenti importanti, che non saranno i nuovi Motley Crue o Guns And Roses, ma comunque sanno il fatto loro.

Gli Steel Panther sanno come gestire tale genere metal e siamo al sesto disco dal 2009 per l’acciaio di questi sfacciati nostalgici, e questo pare uno dei più tosti e buoni della loro discografia. Riffica corposa, assoli elettrici taglienti e melodie tutte funzionanti. Se anche la loro verve teatrale è ironica e kitsch, il loro sound non appare affatto una parodia della musica degli anni ottanta. Si tratta di buona musica, punto. Le canzoni valgono, e sono ottima sostanza. Se i testi parlano sempre di fica non dovrebbe infastidire nessun metallaro, visto che l’esagerazione fa parte proprio della mentalità metallica. E dato che ciò che conta c’è, cioè la musica, i testi non possono che divertire.La prima traccia ‘NEVER TOO LATE’ è già in alto come efficacia ed energia; puro metal dinamico e rockeggiante; è un modo di usare il rifframa e il cantato gestito alla stessa maniera dei Cheap Trick, solo in maniera più scintillante. La stessa forza accattivante viene utilizzata per ‘FRIENDS WITH THE BENEFITS’ che usa l’adrenalina tipica dei Ratt, con la stessa loro punteggiatura chitarristica e la melodia scattante. Un po’ Led Zeppelin, un po’ Kiss,  dentro ‘IS MY DICK ENOUGH’ dove c’è un senso più scuro considerando il mood generale del disco, rendendola una delle cose più belle dell’album. Troviamo persino una leggera spruzzata di Grunge nel pezzo intitolato ‘Magical Vagina’, solo un soffio, ma è un brano che viene espresso come se il Grunge contaminasse l’Hair; in qualche modo l’episodio risente del fatto che tra oggi e gli ottanta sono passati i novanta.

Anche le ballate hanno il loro senso compiuto e significativo, veri pezzi soft metal, sia per ‘ON YOUR ISTAGRAM’, sia per l’acustica ‘Ain’t dead Yet’’ anche se la prima appare più emozionalmente intensa. Interessante ‘PORNSTAR’, canzone mezza calma che si accende  con un un bel tasso di aggressività caratteriale verso il finale. C’è del pop-metal con ‘1987’, non un filler, ma comunque brano minore. La conclusione sta a ‘Sleeping on the Rollaway’ che viene fuori simile al punk adolescenziale americano, con una voce alla Cobain dei Nirvana come se si fosse messo a fare rock’n’roll allegro. Forse l’unico riempitivo sta in ‘teleporter’ a causa della riffica troppo convenzionale, essenza già sentita, ma anche per la meno azzeccata linea melodica.Tanta cura negli arrangiamenti per una abilità compositiva elegante, in cui la voce è centrale ma sostenuta da una struttura musicale non banale, dove la chitarre, sia ritmica che solista, hanno una certa pregnanza. Gli assoli sono davvero gustosi, pieni di intensa  incisività, anche se non lunghi. Alla fine si tratta di metal nella sua forma più semplice, non semplicistica visti i vari passaggi, ma certamente orecchiabile e diretta.

La questione se valga più un pezzo duro e cattivo od uno più leggero non regge in questa confezione stilistica che vive, per sua natura, positivamente proprio di facile fruibilità, perché si possono fare brani pesanti  ma banali o riuscire con la melodia solare ad avere frizzante suadenza. In questo caso sia dal lato pressante che da quello sbarazzino, gli Steel Panther colpiscono nel segno. Tra le band che usano linee cantate di presa immediata, gli Steel Panther sono fra le più brave, gestendole senza farsi melensi. Muovere la testa e muovere i piedi, cioè divertirsi; questo è il risultato dell’ascolto, ma viene soddisfatto anche il bisogno di sentire belle canzoni. Va detto che tecnicamente non ci sono pecche, e l’equilibrio compositivo è perfetto. E’ un lavoro migliore del precedente del 2019, ‘Heavy Metal rules’. Il loro estetico trucco glam può infastidire, e le loro liriche possono sembrare una posa, ma la verità è che ci troviamo di fronte ad una realtà che va presa sul serio perché riesce ad essere incisiva dal lato delle idee sonore. Sesso, birra e Rock’n’Roll, la vulgata metallica è posta sul podio in modo inequivocabile, stando attenti contemporaneamente alla qualità. Ma in quanto metallari noi non abbiamo puzze sotto il naso, e poi che volete…anche a me piace un sacco la ‘magica vagina’. Mika solo a te ahaha N.D.R. 

Roberto Sky Latini

Steel Panther Inc.
www.steelpantherrocks.com

Never too late (to get some Pussy tonight)
Friends with Benefits
On your  Istagram
Put my Money where your Mouth is
1987
Teleporter
Is my Dick enough (feat.  Dweezil Zappa)
Magical vagina
All that and more
One Pump Chump
Pornstar
Ain’t dead yet
Sleeping on the Rollaway

Michael Starr – vocals
Satchel – guitar
Joe “Spyder” lester – bass
Stix Zadinia – drums / piano