Michael Romeo

War of the Worlds – PT. 1

Romeo è il chitarrista della band americana Symphony X. In questa sua anima solista rimane nel Prog-Metal cambiando solo leggermente l’approccio della band madre; anzi, avvicinandosi ai primi Symphony che fino al 2000 avevano maggior legame con la musica classica rispetto ad ora che sono più rock.

Ma il disco è fatto spesso della stessa pasta dei Dream Theater, soprattutto per la tonalità e la modalità del cantato, pur non limitandosi ad essi. Questa è la seconda esperienza solista, la prima fu scritta nel lontano 1994, stesso anno di fondazione dei S.X.

La strumentale “Introduction” appunto introduce l’ascolto, ma più che essere intro, nei suoi 3’41” possiede una sua propria dignità di brano. La seconda traccia “FEAR THE UNKNOWN” ricorda il virtuosismo di Malmsteen scatenandosi in una Power-scorribanda tonica alla velocità solista di un brano dei Dragonforce. Molto potente “BLACK” (il pezzo più bello) e, in sintonia col titolo, anche piuttosto oscura, sviscerandosi in una cavalcata a tratti Thrash e, con la voce che parzialmente abbandona le luminosità Prog, avvicinandosi al senso vocale dei Metallica.

La suite di 7 minuti e 29 secondi “DJINN” è un classico pezzo progressive ben tradizionalista, ma fortemente evocativo e riuscito al 100% nella sua ampiezza paesaggistica, che si evolve in maniera orientaleggiante come fanno spesso molti gruppi metal. Altra perla luccicante è “DIFFERENCES”, una Power-song in tutto stile Dream Theater; meno esplosiva di “Fear…” ma comunque piena di intensità e pathos. Davvero interessante “Fcking Robots” che innesta suoni elettronici nel songwriting, in riferimento alla parola “Robots” del titolo, facendo perciò una sperimentazione divertente, anche se il brano in sé è uno dei meno riusciti essendo poco emozionale. La ballata “Believe”, introdotta con enfasi orchestrale e gestita con eleganza estrema, pianoforte compreso, è suadente ma non molto originale, sempre però in grado di farsi apprezzare. La conclusiva “Costellations” possiede delle arie alla Yes ed è qui la parte da colonna sonora venuta meglio terminando l’ascolto con una epicità più efficace ed una magia maggiormente fascinosa.

Alla batteria un Macaluso come al solito brillante, in grado di sostenere ogni traccia con energia e intelligenza; mai troppo schematico. Tastiere importanti e chitarra sostenuta. Album concept ispirato al romanzo di Herbert George Wells “La Guerra dei Mondi” (1897); con questo lavoro narrativo Michael Romeo ha prodotto un disco in cui si abbracciano anche ingredienti sinfonici, insistiti per quanto non preponderanti, dando la sensazione di colonna sonora, anche se essi sono i momenti meno ispirati del lavoro (“War Machine” è completamente di stampo soundtrack ma non eccelle sebbene sia d’atmosfera). In ogni caso il Metal rimane nettamente la sua espressività principale.

Le performance insistono tutte nella grandeur manieristica ma con la fluidità e la maestria capace solo ad un grande artista. Risultato molto bello e ampiamente ricco, da non considerare minore rispetto alla carriera globale del nostro; egli ha sviluppato con cura e attenzione l’insieme compositivo, non creando una opera da guitar-hero ma un compendio musicale completo, dove la chitarra ha sì spazio per evoluzioni solistiche, ma dove la narrazione appare centrale. Il disco può dirsi nell’insieme spettacolare, purtroppo alcuni brani non lo sono come alcuni altri. Partendo da qui, se i Symphony X si dovessero sciogliere, sappiamo, in sostituzione, da chi aspettarci un futuro Progressive di alto livello e ispirato artisticamente.

Roberto Sky Latini

Music Theories Recordings
www.michaelromeomusic.com

Introduction
Fear The Unknown
Black
F*cking Robots
Djinn
Believe
Differences
War Machine
Oblivion
Constellations

Rick Castellano – vocals
Michael Romeo – guitars / keyboards
John De Servio – bass
John Macaluso – drums