Matteo Brigo

Space Pirate

Una nave pirata veleggia nello spazio profondo, pronta ad affrontare mille peripezie per arrivare la dove nessun uomo è mai giunto prima. Un viaggio che mescola l’avventura del mondo piratesco alle ambientazioni futuristiche e interstellari della fantascienza

.In questo scenario si ritrova catapultato lo scienziato pazzo già protagonista di “It Works!” ed “80’s Movies” che, con i suoi pazzi esperimenti, dovrà fronteggiare pericoli e imprevisti per ritrovare la via di casa e tornare al suo mondo di appartenenza.Dopo aver esplorato il mito di Frankenstein e i film degli anni ’80, lo scienziato pazzo del rock è tornato con dieci nuove tracce in un concentrato di ironia, melodia e tecnica.

 Tutta la discografia di Matteo Brigo è da considerarsi come una sorta di serie tv con argomentazione fantascientifica, rivolta ai viaggi interstellari tipo Star Trek; ed io aggiungerei anche la più recente “Lost in Space”. Mi è venuto in mente questo paragone, dopo aver letto la didascalia il brano di chiusura del disco “To Infinity and Beyond” dove è praticamente impossibile non citare il mitico astronautaBuzz Lightear di Toy Stories. Ed è questo il mondo con cui abbiamo a che fare quando c’imbattiamo di fronte a Matteo Brigo personaggio istrionico e funambolico della “sei corde”, che impronta tutto su una forte ironia nell’intendere la sua musica: un ironia per altro sciorinata in tutti i suoi lavori precedenti e anche chiave di lettura per entrare nel suo mondo.

In questo capitolo della serie, troviamo il nostro condottiero alle prese con fattezze piratesche in una sorta di versione odierna, ed ovviamente ironica, di Capitan Harlock .Io penso che se Matteo Brigo fosse uscito sul mercato musicale quando era in voga la scena dei “guitar hero” avrebbe senza alcun dubbio dettato legge. Malgrado questo possiamo certamente definire il nostro pirata un chitarrista di enorme talento e dalle grandi capacità istrioniche. Tra le sue influenze possiamo riscontrare (con orgoglio e senza tema di dir castronerie), quella di Steve Vai e Joe Satriani.

La cosa sorprendete di “Space Pirate” e dei suoi lavori precedenti è quella che malgrado si tratti di dischi strumentali, sono lavori che si ascoltano davvero piacevolmente ed anche con grande divertimento. Ritornando a “Space” ci sono canzoni molto divertenti da ascoltare: cito una su tutte “All aboard” ricca di cambi di tempo che magari non ti aspetti. Ma anche, per esempio, in “Big Whoop” c’è uno stacco (tipicamente anni ottanta), da discoteca e che, proprio per via di questo approccio ironico che sprigiona, la cosa risulta davvero ilare. Vogliamo parlare di “Enchement to the sea”? con il suo andamento stile ska? Pazzia creativa che ci riporta alla mente la band di Mike Patton e Mr bungle; e come non citare “Ritorno al futuro” e la scena dove Marty Mc Fly “inventa” per così dire il rock’n’roll? “Space Pirate” è anche un disco ricco di arrangiamenti elettronici che ben si combinano con il resto della musica arricchendo ancor di più il computo musicale del nostro eroe della sei corde.

In conclusione Space Pirate è un disco che, malgrado sia uscito già da marzo scorso, è un disco adattissimo da ascoltare in macchina durante i viaggi vacanzieri per via del suo approccio ironico di cui è pregno. E allora se volete acquistare un disco che sia degno del vostro esborso economico, affrontate la relativa spesa con piena fiducia. Space Pirate è un disco assolutamente degno dei vostri soldi.

Stefano Bonelli

Wanikiya Record/Promotion
www.matteobrigo.com

SPACE PIRATE – There’s a New Captain in the Galaxy
THREE-HEADED MONKEY – Look Behind you
ON STRANGER TIDES – Where No Man Has Gone Before
RELEASE THE KRAKEN – Day of the Tentacle
THE TECHNODROME – Carrot Power
GROG – Root Beer and Papapishu
ALL ABOARD – Ludicrous Speed
BIG WHOOP – X Marks the Spot
ENCHANTMENT UNDER THE SEA – The Fate of Atlantis
TO INFINITY AND BEYOND – When Are We Now?

Matteo Brigo – guitars keys and special effect
Luca Serafin –bass
Alessandro Arcolin – drums