Lovebites

Glory, Glory, to the World (ep)

Metallo dal Paese del Sol Levante che invade ancora una volta l’occidente. A ondate, da quel luogo, qualcosa che fa successo anche qua, arriva puntualmente.

Dopo le Babymetal oggi tocca alle Lovebites, ancora una volta si parla di qualcosa che è made in female, ma stavolta oltre a cantare si suona, e cavolo, si suona anche con virtuosismo strumentale tecnicissimo e iperbolico.Il brano di matrice classica power sinfonica è quello che apre il lavoro di quattro tracce; si tratta della superspeed ‘GLORY TO THE WORLD’ che inizia a tutta velocità e a tutta velocità finisce copiando la verve a rotta di collo degli inglesi Dragon Force; il cantato è da musica classica ed la linea melodica è così ficcante che entra subito in testa mentre gli assoli vanno su e giù con uno shredding pazzesco sempre alla Dragon Force.

L’altro pezzo significativo è la rutilante ‘NO TIME TO HESITATE’ che si fa meno nordeuropeo e usa un riffing molto duro alla tedesca, e anche il cantato è meno laccato e più hard rock; l’assolo qui usa termini più violenti e meno sinuosi, sempre però usando raffinatezza compositiva. Queste due bordate sono le di più alto livello, ma non si può tacciare le altre due di carenza espressiva, anzi il termine “minore” per loro è eccessivo dato che alla fine la preferenza dell’ascoltatore non può che essere questione di gusti. ‘Paranoia’  ha una leggero tasso di oscurità e possiede un ottimo rifframa che è ancora più duro di quello del brano precedente, e stavolta l’estetica è tutta giapponese alla X-Japan, vocalizzazione compresa; pura deflagrazione Power che prende le distanze dalla lucidatura scandinava per farsi più pazzoide, e mischia la furia e la melodia così come la pensava il pianista/batterista Yoshiki; nell’assolo poi la cosa si fa ancora più dinamica ritornando alle staffilate dei Dragon Force. L’ultima traccia è ‘Dystopia Symphony’ e se la velocità non accenna a diminuire, l’insieme diventa meno diretto e più riflessivo pestando meno con uno spirito rock e più con quello sinfonico; la parte solista stavolta preferisce esibirsi in un tempo cadenzato piuttosto che parossistico, ma le evoluzioni rimangono quelle da regina dello strumento.

Di certo il tratto caratteristico della band è il piede sempre spinto sull’acceleratore; a ciò si associa una forte attitudine per la melodia. Sembra che queste musiciste possano fare e tentare qualsiasi cosa esse vogliano. Non sono donne che si fanno accompagnare da “suonatori” maschi. Che sia la batteria o le chitarre, il virtuosismo è potente e fortunatamente anche utile alla bellezza delle singole canzoni. La voce come spesso accade per le front-female nipponiche, è simile a molti altri cantati rock e metal di quei luoghi, però ci troviamo di fronte ad una esperta singer che sa modulare con abile sfrontatezza ogni passaggio e accentazione, riuscendo anche a tirare fuori dei perfetti toni acuti. Naturalmente il genere è circoscritto alla più ferrea tradizione, ma si tratta di una forma di power-sinfonico che non si accontenta di mettere in primo piano la bellezza femminile, anzi la musica qui è il centro di tutto. Si offre una verve potentemente fresca e un songwriting  funzionalissimo oltre che intrigante. Questo è il vero Metal, altro che Babymetal!

Roberto Sky Latini

Glory to the World
No Time to Hesitate
Paranoia
Dystopia Symphony

Asami – vocals
Midori – guitar
Miyako – guitar / keyboards
Miho – bass
Haruna – drums