NMB (The Neal Morse Band)

Innocence & Danger

La NMB esiste dal 2015. Lo statunitense Neal Morse torna alla pubblicazione con tale sua band ultra-competente e sforna un album doppio che sembra spontaneo nelle corde di questo combo.

La prolificità di Morse non è sempre superqualitativa (sentire ‘Jesus Christ the Exorcist’ del 2019 in cui songwriting e produzione non sono perfetti), rimane sempre però ad un livello espressivo alto. Ed oggi viene scritta di nuovo un’opera progressive-rock di pregio, con suoni dentro la tradizione ma sviluppati secondo una visione ricca di esperienza ed ispirazione.Per affermare a quale genere si appartenga, si parte sin dall’inizio con due minisuite. L’album comincia infatti con la bellezza solare di ‘DO IT ALL AGAIN’ che brilla con suoni cristallini ed un senso magico che pervade tutta la traccia dall’inizio alla fine. La bella struttura dinamica di ‘BIRD ON A WIRE’ ricorda gli anni ottanta degli Asia del primo album, con quella commerciabilità che non diventa leggero AoR, e dove gli assoli si fanno spumeggianti.

Invece il finale è costituito da due megasuite, una di ben quasi venti minuti, ma la seconda addirittura di oltre trentadue. Però il musicista ci ha già abituato da tempo a questi minutaggi. In realtà ‘NOT AFRAID’ è divisa in due sezioni quindi ai venti della seconda parte se ne devono aggiungere cinque della prima, quest’ultima una perla dove troviamo un gioco corale delle varie vocalità che giocano scintillando come ricordando il passato dei CSN&Y o degli Styx. La seconda parte di ‘NOT AFRAID’ è meno peculiare, ma non si esime dall’ampliarsi in modo valoriale immergendosi strumentalmente del tutto nel prog classicamente inteso, inserendo anche un po’ di afflato hard rock.

Entrambe queste due composizioni hanno incipit che si rifanno alla musica classica, ma ‘BEYOND THE YEARS’ ne sviluppa maggiormente il potenziale cantandovi (e poi questa atmosfera torna nel finale); per il resto come per la precedente traccia il Progressive è elemento centrale ed espansivamente concepito, anzi qui si fa ancor maggior sfoggio di virtuosismo strumentale, anche spinto. Per soavità ed avvolgenza soft va menzionata ‘THE WAY IT HAD TO BE’ che è densamente suadente. Episodi come ‘Your Place in the Sun’ sono più semplici e diretti, così da farsi maggiormente radiofonici in stile anni settanta/ottanta (anche con riverberi alla Wings), ma posseggono la verve raffinata che un disco come questo pretende. L’eleganza diventa meno prog e più AoR in alcuni tratti (‘Another Story to Tell’), ma sono rari e comunque non banali.

Grande attitudine Prog come sempre, ma anche fruibilità facilmente comprensibile, tutta incentrata sul donare limpidezza e freschezza. La tecnica è emblema di questo musicista, e sentirne le evoluzioni non stanca mai, pure queste sono della classe che non se la tira, anzi tutta inserita bene nel contesto di ogni singola song. C’è qualcosa di specificatamente particolare dal punto di vista delle trovate comunicative? No, si tratta semplicemente di belle o splendide canzoni e questo significa “solo” piacere a dismisura. Però attenzione, ogni passaggio dice qualcosa nella sua pregnanza espressiva, nella sua eleganza, nella sua forza sonora, anche quando morbida. E le voci che cambiano sono una efficace presenza saporosa. Disco mai troppo sofisticato nel primo cd, nonostante la sua finezza, mentre il secondo diventa più ricercato, abbandonando del tutto gli accostamenti catchy. E’ una bella lunga cavalcata che tocca corde culturali già conosciute ma che regala emozioni date da ciò che non è mai reso senza sensibilità. Anzi c’è una pienezza dal respiro forte e deciso, in grado di non spezzare mai la tensione attentiva. Un album per sognatori e menti dedite alla fantasia, e per orecchie che adorano sentire l’evocatività dei suoni che scorrono.

Roberto Sky Latini

CD 1
Do It All Again
Bird On A Wire
Your Place In The Sun
Another Story To Tell
The Way It Had To Be
Emergence

CD 2
Not Afraid Pt 1
Bridge Over Troubled Water (cover Simon&Garfunkel)
Not Afraid Pt 2
Beyond The Years

Neal Morse – vocals/guitar/keyboards
Eric Gillette vocals/guitar
Bill Hubauer – vocals/keyboards
Mike Portnoy – vocals/drums
Randy George – bass