Intervista a cura di Dalyla

Imtervista ai Varego

INTERVISTA AI VAREGO: A DAVIDE, ALBERTO E SIMON

Oggi siamo in compagnia dei Varego, band genovese che questo 8 febbraio ha portato alla luce l’album Denti di cane

  • DALYLA: ciao ragazzi! come va? Parlateci di come nascono i Varego….

VAREGO:Ciao Dalyla, molto bene e ti ringraziamo per averci invitato a fare questa intervista. I Varego nascono nel 2009, come spesso accade davanti ad un paio di birre, inizialmente come un progetto sludge con influenze post metal e stoner. Per il primo album Tumultum e il successivo ep Blindness of the sun la formazione era di cinque elementi, il sound era “tumultuoso” con testi ispirati da romanzi sci-fi e ai racconti di Lovercraft. Nel tempo, per motivi personali e di vita, la line up è passata a quattro e successivamente nel 2020 a quella definitiva a tre.

  • DALYLA: Voi siete un trio, scelta un po’ inusuale per una band prog rock, come mai la scelta di questa formazione?

VAREGO: Come appunto ho anticipato nella risposta precedente è stata una scelta dettata dalle condizioni. Non abbiamo sentito il bisogno di sostituire gli elementi, anche perché ci siamo trovati molto bene nella nuova formazione a tre. Sia in fase compositiva che live abbiamo avuto la percezione che la cosa funzionava a meraviglia. Sicuramente il sound è diventato più istintivo, ma più coeso, senza perdere l’impatto e la difficile collocazione in un genere, che lo ha sempre contraddistinto. Ci definiamo heavy prog rock proprio perché siamo contaminati dalle influenze più svariate. 

  • DALYLA: di solito in una band si fondono varie esperienze e background musicali diversi, quali sono i vostri rispettivamente?

VAREGO: Di questo potremmo parlare per ore J. Essendo una band piuttosto “matura” di età abbiamo per forza di cose un background molto ricco e vario . Io ad esempio sono cresciuto con il prog italiano,l’hard rock dei led Zeppelin, dei Sabbath, dei Deep Purple fino ad arrivare all’ heavy metal anni 80, per poi farmi travolgere dall’ondata grunge. Per Alberto il chitarrista penso di poter dire la stessa cosa. Per Simon il nostro pestatore di tamburi,tanto metal,nu metal e grunge . In sintesi penso che il grunge sia quello che accomuna tutti e tre.

  • DALYLA In che modo realizzate le vostre canzoni è un lavoro di squadra o di solito c’è un compositore principale?

Varego : Assolutamente un lavoro di squadra,nel senso più assoluto del termine. Come dicevo,in primis siamo molto istintivi,parte tutto da svariate jam che registriamo e poi insieme analizziamo, scegliendo le parti più interessanti. Una volta fatto questo, costruiamo i brani veri e propri e li arrangiamo fino ad arrivare ad avere la parte strumentale ben definita. In ultimo scrivo i testi e le melodie confrontandomi quotidianamente con i mie compari, fino ad arrivare alla canzone finita. Siamo davvero tutti molto partecipi e forse questo è il motivo della nostra longevità e produttività. Tutto ciò ha creato anche un rapporto di amicizia unico e speciale.

  • DALYLA: raccontateci l’origine di questo nome… cosa vuol dire Varego e perché vi chiamate così?

    VAREGO: Varego è il nome in dialetto ligure di una pianta, l’euphorbia characias, che si usava nei tempi antichi per catturare le anguille. Questa pianta, una volta tagliata, secerneva un lattice molto fastidioso e urticante per i pesci, che fuggivano in massa verso i bordi dei laghetti dove c’erano i pescatori che con svariati mezzi li catturavano. Come tante piante ha proprietà venefiche ma anche benefiche. Questa storia ci aveva molto incuriosito e così è venuto fuori il nome della band.

 DALYLA: questo 8 febbraio è uscito il vostro bellissimo album Denti di Cane, a cosa è dovuto questo nome?

VAREGO: Grazie mille, siamo felici che ti sia piaciuto. I denti di cane sono quei piccoli mitili appuntiti che si formano sugli scogli, sotto la chiglia delle barche, sulle corde lasciate in mare . Sicuramente chi vive sul mare sa di cosa parlo. Se capita di sfiorarli, in acqua, non senti troppo male, ma una volta uscito ti accorgi di avere dei segni,delle piccole ferite, che bruciano. Denti di cane è anche la title track del nostro disco, ed è una “visione” un po’ ipnotica e  poetica della nostra città, Genova. Probabilmente un po’ inconsciamente, ma non troppo, pensiamo che, partendo dal titolo, i contenuti di questo disco possano lasciare un segno. 

  • DALYLA: una novità che avete introdotto è il fatto che tutti i brani sono in lingua italiana, aprendo un nuovo ciclo con un’impronta molto più personale. Ci spiegate come mai avete fatto questa scelta?

VAREGO: Questa cosa era da un po’ che covava sotto la cenere, con “Raptus(un passo e muori)”, ultima traccia del precedente album “Varego”, abbiamo voluto fare la prova del nove. Le recensioni erano state tutte molto positive, ma in molti si soffermavano proprio su quella traccia . Questo ci ha dato la spinta definitiva. Non è stato semplice il passaggio, infatti ci abbiamo messo due anni a comporre “Denti Di Cane “. Questo perché abbiamo voluto curare i minimi dettagli. Il nostro obiettivo è stato cercare di essere credibili e nello stesso tempo liberi da qualsiasi vincolo. Siamo molto soddisfatti di questo lavoro perché ci siamo resi conto che per essere credibili dovevamo essere noi stessi. In questo disco ci siamo messi a nudo, ogni parola, ogni messaggio che trapela da questi brani è assolutamente condiviso . 

  • DALYLA: ascoltando il vostro album ci si rende conto che c’è una critica sociale, quale aspetto della società in particolare avete messo a fuoco?

VAREGO: Più che critica sociale è un senso di disagio verso la “chiusura” di questi tempi moderni . Tutto sembra preconfezionato, anche le idee. Nei social, ad esempio, dove ognuno teoricamente potrebbe esprimere la propria opinione, sembra che si creino delle fazioni, da qualcuno al di sopra delle parti, che muove queste masse di odiatori contro altre . A parte casi rari sentiamo la mancanza di un’analisi obbiettiva. La mancanza di compassione e di condivisione. Anche nella musica, soprattutto nel rock, che è sempre stato grande portatore di messaggi di denuncia e di ribellione, vediamo un appiattimento di valori. Tutto sembra plastificato. Fortunatamente le eccezioni ci sono e noi nel nostro piccolo cerchiamo di fare la nostra parte

  • DALYLA: Denti di cane si compone di sette tracce, quali sono le vostre preferite rispettivamente?

VAREGO: Risposta secca : Vans Deluxe (Davide), Giardini Di Plastica (Alberto) e Sono Stanco (Simon) J. In realtà abbiamo sparato un po’ a caso ci piacciono davvero tutte, siamo molto soddisfatti.

DALYLA: Il mio brano preferito è non finirà, di cosa parla, che cos’è che non finirà?

VAREGO: Non è semplice rispondere : forse la nostra ricerca continua del senso della vita . Ognuno di noi penso che abbia una natura ben definita nella propria anima, che determina gli accadimenti . Spesso, in qualche modo, non identico, ma simile, sembrano ripetersi . Non sono un esperto di filosofia orientale ma credo sia qualcosa che si avvicini al significato di karma. Mi fa molto piacere che sia il tuo brano preferito, l’intento è quello di trasmettere un messaggio che l’ascoltatore può interpretare e fare proprio.

  • DALYLA: prima di salutarci potete dare un Messaggio a chi ci legge potete ringraziare chi volete…

VAREGO: Innanzitutto ringraziamo chi passerà un momento della sua giornata a leggere queste righe, se poi la curiosità spingerà ad ascoltare il nostro disco ne saremo molto felici. Ringraziamo le nostre famiglie e gli amici che ci supportano e “sopportano”J. I nostri ascoltatori più assidui che poi spesso sono anche amici e le ragazze di Neecee Agency che da anni ci sostengono e promuovono in maniera impeccabile.

  • DALYLA: ciao ragazzi alla prossima!

VAREGO:  Ciao Dalyla e grazie ancora per questa bella chiacchierata ! A presto