Eruption

Tellurian Rupture

Il bel Thrash di questi sloveni si rivela corposo/ipertrofico quanto aperto/arioso. Impatta per energia ma non per cattiveria distruttrice, perchè la voce assume forme epiche e melodiche in contrasto con lo scatenamento strumentale.

Ciò non significa che le corde vocali siano deboli, tutt’altro, essendo significative e fruttuose, solo che non si sceglie la strada della ferocia bensì quella dalla maggiore espressività descrittiva, modalità scelta forse anche per la tipologia di timbro posseduta.  E’ però un insieme ricco di trovate intriganti che non lesinano certo durezza. Si usa uno stile tradizionale che sa mostrarsi personale, cioè facendosi novità non scontata sebbene in stilemi già conosciuti. In alcuni passaggi si respira heavy metal meno thrasheggiante, però sono escursioni perfettamente integrate. Si tratta di un full-lenght che suona senza imperfezioni, e mette subito in chiaro che ormai si è maturi e ancora con tante cose da dire. Ricordiamoci che neanche i loro vecchi dischi erano scarsi, sebbene la band non sia la stessa oggi nella line-up, visto che solo un membro originario è rimasto in formazione: il singer.

Si evitano filler in quanto tutto è studiato per colpire ed affondare. Già dalla prima song ’THE AWAKENING’ si capisce la tipologia concettuale che seguirà tutto l’album, linee vocali particolarmente studiate sopra una struttura ipervirtuosa divampante. Più arrembante si delinea ‘WORMS’ dando prova della metallicità portante del gruppo. Con ‘BEYOND THE BLACK’ si sbatte addosso ad un approccio N.W.O.B.H.M. piegato ad essenza gotica, il che crea fascino. Ma la malìa di più alto livello si percepisce nella suadente e magica ‘PRAISE THE SERPENT QUEEN’, che da subito, con la chitarra morbida iniziale e il cantato, porta verso una davvero poetica atmosfera, anche dopo nell’alzarsi in accentazioni più dure, dove si prosegue con la stessa sensibile evocatività, aumentando il pathos notevolmente, forse il pezzo più ispirato e bello del disco, una perla preziosa. ‘AEGON’S WRATH’ è un instancabile momento elettrico dove la linea cantata si pone tra quelle più efficaci e la chitarra sia ritmica che solista è un incessante scorribanda febbricitante.  Difficile la scelta di quale brano sia da preferire, dato che per esempio anche la più classica ‘GONE WITH THE FLODDS’, che si potrebbe posizionare più in basso proprio perché più tipica del genere, è fatta così bene nella sua aggressività, da piacere “troppo” e quindi da dover essere considerata tra gli episodi migliori. Probabilmente la meno estrosa del lotto, pur mantenendo qualità, va individuata nella title-track ‘Tellurian Rupture’ senza che appunto possa essere considerata scadente.

Non sono brani semplicistici, si cerca di costruire impalcature non complessissime, e però nemmeno lineari, per un risultato sia ficcante che interessante. Questa band merita di venire considerata una realtà competitiva, degna di ascolto attento. L’abilità tecnica dei musicisti declina in senso strettamente metallico una ispirazione artistica nettamente pregnante. E’ come mettere insieme la verve subdola dei Megadeth con l’epicità tonica dei Sanctuary. Una voce non rauca né graffiante, ma piuttosto lirica, porta le composizioni verso una stilistica che ha a che fare anche coi Mercyful Fate, sia in certe modulazioni in acustico, per quanto poche, sia in molti approcci chitarristici e vocali. Non è l’ugola di King Diamond, per intenderci, ha comunque una affinità concettuale con quella. Le chitarre sono lame affilate, né la riffica concede nulla alla banalità e in effetti la concatenazione dei riff è intelligentemente pensata. E’ lucidamente brillante ogni cosa qui dentro, realizzando uno dei migliori dischi dell’anno in corso. Opera stupenda che racconta di come l’attualità sia di sana e robusta costituzione.

Roberto Sky Latini

The Awakening
Worms
Beyond The Black
By Ignorance Obsucred
Coffin-Bred
Praise The Serpent Queen
Gone With The Floods
Aegeon’s Wrath
Maternal Foundry
Tellurian Rapture

Klemen Kalin – vocals
Gregor Lavtar – guitar
Gregor Kamenšek – guitar
Nika Krmelj – bass
Ivan Cepanec – drums