Embrace of Souls

Forever Part of Me

Torna la saga scritta dal batterista Olmi, il quale non smette mai di sognare sia nelle storie della sua fantasia sia come artista della musica. La sua passione ha messo a frutto un altro ben assestato colpo di lucentezza metallica.

Tanti ospiti per tanti affondi potenti e nessun filler a significare una attenzione ben indirizzata ad essere sempre significativa. Si evidenzia una accurata ricerca di evitare ridondanze inutili. E dopo un intro introspettivo si scatena sfolgorante un sound dinamico e colorato per una energia che non viene mai meno.TAME MY STORM è una power-song luminosa dove la linea melodica brilla in modo molto personale così da creare un feeling intrigante; la sua velocità non è eccessiva ma ben tonica e poi presenta una sezione centrale che imposta un ponte in grado di evocare un pathos vibrante, per finire in una terza parte quasi prog nel suo dipanarsi. Molto espressiva ‘INFINITE EMBRACE’ con voci maschile/femminile in grado di intonare arie solari e felici che eccellono per avvolgenza e tecnica sopraffina, attorniate da un arrangiamento ricco e suadente e con il sugello di una coppia solista chitarra/tastiere.

La velocità maggiorata si ha in ‘THROUGHT THE DARK’ che si distingue soprattutto per la frenesia degli assoli, del tutto in grado di afferrare l’ascoltatore. A volte sembra che la vocalità scelta sia troppo poco dura, come nella bellissima traccia ‘ALONE ON EARTH’ dove in alcuni passaggi una ugola più cruda sarebbe apparsa valore aggiunto; ma la voce di Rossi è così bella e così ben modulata, che è difficile mettersi a criticarla. ‘FLASHBACK’, suite di oltre nove minuti, si fa la canzone la canzone più enfatica del lotto, viaggiando su lidi maggiormente fantastici, e ponendovi un denso senso prog, insieme ad un po’ di cattiveria vocale; riesce a farci veleggiare verso una atmosfera magica ed irreale, sebbene con un sound meno ottimista del resto dell’album. Nonostante alcuni passaggi poco originali come l’inizio tastieristico di ‘Eternal Heart’ (e non solo) tutti i brani emergono senza far calare tono e mantenendo saldamente la presa con evoluzioni interessanti, rendendo il paesaggio sonoro avventuroso e ficcante. Nelle trame spesso molto classiche non mancano inserti peculiari che accentano passaggi o variazioni sul tema in maniera molto intrigante, come un certo rifframa in ‘For life and Love’ (es. 00’51”) o nelle brevi evoluzioni sonore di ‘Forever Part of Me’ (es. 02’43”).

La potenza impatta non come mazzata ma come una corrente che fluisce investendo l’ascoltatore di frizzanti spume inondanti. C’è una luce sempre abbagliante, che inonda con una inebriante omogeneità sonora su cui però si stagliano assoli taglienti ed incisivi. L’arte viene espressa con matura intelligenza, ma si sente forte anche una genuina freschezza adolescenziale. E Michele Olmi, anche batterista dei Chronosfear, mente di questo progetto, nella sua ricerca della felicità, giocando a comporre, dimostra ancora una volta che l’ispirazione artistica non necessita solo di note ma anche di un’anima in grado di imprimere energia e dinamismo vibranti, eliminando il rischio di freddi tecnicismi; si sente la passione di chi è ancora giovane nel cuore ma esperto nel mettere insieme le idee.

n lavoro riuscito che soddisfa le laceranti attese. Una conferma qualitativa in linea con l’esordio del 2021 (‘The Number of Destiny’) anche se mancano i momenti incandescenti che lì aumentavano il tasso di potenza e scatenavano l’istinto più ribelle, come succedeva in ‘Welcome to my Hell’ e la title track, la prima con acida follia e la seconda con una ritmica più pungente associata ad una linea vocale corale: due momenti fuori dall’amalgama generale che qui mancano. E’ cioè un lavoro che tocca meno gli estremi, considerando sia le parti convulsive che quelle soffici, infatti stavolta non ci sono le ballate quando allora ve n’erano ben tre (non necessariamente un male in un verso o nell’altro, visto che lì erano riuscite magistralmente e che qui non se ne sente il bisogno).

Comunque non mancano le care vecchie elettricità dello shredding e del virtuosismo, che per quanto spinte non sono mai eccessive e quindi sono sempre ben contestualizzate. La stilistica tocca ancora certo sinfonismo alla Rhapsody ma in realtà poco, e magari un ché di teutonico alla Helloween, e anche tanto di scandinavo, mantenendo forte una tradizione neoclassica tipica del metal di questo tipo, senza mancare di quegli input più italici portati dal passato di Vision Divine e Labyrinth che hanno segnato indelebilmente un modo diverso da quello estero di essere power, e che Olmi sa fare proprio. Di certo si nota che il nostro batterista sguazza con facilità in tutto il power melodico senza alcun senso di inferiorità. Il livello è insomma tale che questo disco non potrà che stare tra le cose migliori dell’anno.

Roberto Sky Latini

The Beginning of Everything
Tame my Storm                        (Frank Campese – solo)
My Blade will fall on You        (Roberto Tiranti – vocals; Gabriele Magli – solo)
Our new Life                             (Agata Aquilina – vocals)
Eternal Heart
Infinite Embrace                      (Morby & Agata Aquilina – vocals)
For Life and Love                     (Morby – vocals; Edward de Rosa – solo)
Forever Part of Me
Love sealed forever                (Stefano Sbrignadello – vocals; Michele Dr. Viossy Vioni – solo)
Through the Dark                   (Ivan Giannini – vocals; Andrea Martongelli  & Valentino Francavilla – solos)
No One will divide Us             (Filippo Tezza – vocals; Francesco Mattei – solo)
Alone on Earth                        (Alessandro Mammola – solo)
Flashback

The Beginning Of Everything
Tame My Storm
My Blade Will Fall On You
Our New Life
Eternal Heart
Infinite Embrace
For Life And Love
Forever Part Of Me
Love Sealed Forever
Through The Dark
No One Will Divide Us
Alone On Earth
Flashback

Giacomo Rossi – vocals
Agata Aquilina – vocals
Giovanni Paolo Galeotti – guitar
Davide Scuteri – keyboards
Xavier Rota – bass
Michele Olmi – drums