The Prog Collective

Darkest Hour

The Prog Collective è un supergruppo fondato alla fine del 2011 dal bassista degli Yes, Billy Sherwood, che è riuscito di volta in volta a riunire sotto l’egida del gruppo, alcuni mostri sacri del prog  rock, jazz, metal e fusion. I nomi sono veramente tantissimi ed altisonanti, gia dall’ottimo album di debutto della band nel 2012 con la partecipazione di Alan Parsons e Rick Wakeman e la meravigliosa Annie Haslam.

Nel 2013 il secondo album, ancora di buon livello, con il contributo stavolta di John Wetton.  Poi una lunga pausa forse anche creativa, per arrivare tra il 2021 e il 2022 all’uscita ravvicinata dei due album di cover Worlds on Hold e Songs we were Taught. Due album un po’ deludenti vuoi per l’assenza di materiale originale ma vuoi anche per la scelta un po’ insensata dei brani molto orientata al pop-rock anni sessanta/settanta.Con Seeking Peace del 2023 si torna a ragionare, il gruppo pubblica di nuovo materiale inedito dando largo spazio alla musica ed addentrandosi sempre piu’ nelle sfaccettature del prog piu’ strumentale. Tra i partecipanti al lavoro sono da evidenziare il tastierista dei Dream Theater Jordan Rudess ed il chitarrista dei Deep Purple Steve Morse.

Il nuovo cd in studio Dark Encounters, indirizza ancora di piu’ la band verso un percorso musicale cupo e malinconico, pieno di atmosfere misteriose ed inquietanti passaggi sonori. Ancora una volta gli ospiti presenti la fanno da padrone a partire da Steve Stevens che firma il brano d’apertura. La seconda traccia Ominous Signs vede alla chitarra Steve Morse che da sicuramente una verve rock piu’ tagliente e penetrante al pezzo. At the Gates con il magico violino elettrico di David Cross dei King Crimson regala frammenti del prog anni settanta che fu…

Arriviamo alla prima traccia cantata, Dark Days finalmente mi piace!! Sarà per le tastiere inconfondibili dell’ex Yes Patrick Moraz, sarà per le melodie molto vicine ad un prog rock meno cupo e piu’ melodico, sarà per la chitarra dei GnR Ron “Bumblefoot” Thal…Per trovare un’altro brano notevole bisogna bypassare tre canzoni e saltare alla numero 8, The 11th Hour, un ottimo pezzo strumentale fusion jazz con l’ausilio del chitarrista dei Soft Machine John Etheridge, la successiva Between two Worlds ha il pathos dei primi lavori di Peter Gabriel, vorrei sottolineare la ritmica del batterista della band di Ringo Star, Greg Bissonette e la verve alla chitarra dell’ex Gong, Steve Hillage. Andiamo alla track 11, Dark Money con una bellissima canzone d’atmosfera ed una linea di basso fenomale curata da Joe Buchard dei Blue Oyster Cult, è un peccato che duri cosi poco…anche la successiva For all to See mi piace, una melodia quasi perfetta di chitarra segnata dalla batteria spesso sincopata di Pat Mastelotto dei King Crimson. Il lavoro si conclude con l’opaca Beyond Reason.

E’ un album alquanto eterogeneo e diseguale nel suo svolgimento, alterna momenti pigri ed indolenti ad altri ricchi e creativi. Sulla qualità e sulla tecnica musicale presente nel disco non si può assolutamente avere niente da obiettare ma a livello compositivo qualcosa manca…direi che rispetto al precedente capitolo, The Prog Collective registra un clamoroso passo indietro!

Massimo Cassibba

 

Darkest Hour
Ominous Signs
At the Gates
Dark Days
Lonely Landscape
The Long Night
The Quasi Effect
The 11th Hour
Between Two Worlds
Distant Thunder
Dark MoneyFor All to See
Beyond Reason
I Saw the Light*
Im Not in Love*

Special Guest:

Steve Stevens / guitar (1)
Steve Morse / guitar (2)
David Cross / violin (3)
Ron “Bumblefoot” Thal / guitar (4)
Patrick Moraz / keyboards (4)
Omar Hakim / drums (4)
Kasim Sulton / bass (5)
Frank Dimino / vocals (6)
Marco Minnemann / drums (6)
John Etheridge / guitar (8)
Steve Hillage / guitar (9)
Gregg Bissonette / drums (9)
Todd Sucherman / drums (10)
Joe Bouchard / keyboards (11)
Pat Mastelotto / drums (12)
Chad Wackerman / drums (13)
Todd Rundgren / guitar (14)
Rick Wakeman / keyboards (14,15)
Nektar / (15)