Ellefson-Soto

Vacation in the Underworld

L’ex-bassista di Mustaine e il cantante Soto, ben conosciuto, entrano in collaborazione per un disco che non ha la presunzione di riscrivere il metal, ma ha la maturità e l’ispirazione per poterlo interpretare con profondità ed efficacia.

Il progetto è guidato da Ellefson ma in fase di composizione egli ha chiesto l’aiuto dell’italiano Paolo Caridi. Pezzi duri e poderosi si associano a ballate e pezzi più commerciali per un puzzle che peò non appare mai contraddittorio. C’è molta americanità in questo lavoro caldo e avvolgente; forte lo spirito rock e forte l’estetica metallara. Gli episodi potenti e leggermente scuri come la title-track ‘VACATION IN THE UDERWORLD’ vanno dritto al sodo, con riff quadrato e vocalità maschia, per un arrembaggio che fa partire subito l’album in modo adrenalinico. Altra fiammata tonica, ma più elaborata, è ‘LIKE A BULLET’ che può essere considerata la migliore traccia del disco, concreta nella sua suadenza. Il Rock’n’Roll incandescente e simil-punk di ‘S.T.N.’ scatena anima e corpo per un perfetto assalto da concerto; che tale speed afoso si rifaccia al passato lo sottolinea anche il ritornello urlato che fa venire in mente i Tank del primo album (1982). Il rock modernizzato alla Nickelback si presenta con la bella ‘CELEBRITY TRASH’ riuscendo a coniugare compattezza e orecchiabilità senza “far storcere le orecchie”.

Invece la trascinante ‘LIVE TO DIE ANOTHER DAY’ recupera il passato thrash del bassista e con abile verve compositiva, grazie anche ad un Soto in grado di leggerla nel modo adatto, mantenendola tenacemente metallica. ‘HERCULES’ come intro, e ‘RISE TO WIN’, insieme, mettono in evidenza le doti ideative dello strumento del basso, gestito con virile raffinatezza, e ciò viene fatto in una splendida traccia metal dal chiaro significato artistico, contenendo anche inserti originali come i suoni di violino e flauto che ne fanno una fascinosa creatura quasi progressive. Tra i momenti minori, mai però riempitivi, possiamo porre ‘The Day before Tomnorrow’ che contiene alcuni spunti davvero godibili, tipo i violini presenti anche qui, ed è l’esempio di come anche senza stravolgere nulla della tradizione, si possa realizzare begli istanti espressivi. Le canzoni soft sono due e reggono senza cedere in mielosità, ma ‘Out of the Blue’ suonata col piano non è particolarmente significativa; essa segue il genere da canzone alla Walt Disney  e si distacca dal senso rock, anche se ci sta bene nel disco.  Invece ‘WRITING ON THE WALL’ esce con lucida brillantezza, come vera e propria ballad metal, ariosa ed elettrica insieme.

Si tratta di Heavy Metal piuttosto moderno, dove però si innesta un parziale respiro Hard Rock con effetti mai vintage, immergendo l’ambientazione sonora nella tradizione U.S.A., con anche un po’ di gigioneria che però si appoggia su una netta creatività valoriale; del resto il feeling risulta ficcante anche nei brani minori. La voce è piena di pathos e di enfasi, in grado di correre parallela ai riff belli rotondi che si impongono nel songwriting grazie ad un arrangiamento ben pompato. il cantato a volte sfiora l’epicità di Ronnie James, altre volte si arrochisce al modo dello spagnolo Ronnie Romero, in senso emozionale. Un full-lenght concepito per essere variegato, non mai legato ad un unico standard espressivo, permettendo una ampiezza atmosferica che riesca a toccare diverse corde estetiche. Ottimo esordio che fa apparire chiara la maturità dei musicisti che lo hanno partorito. Ancora una volta il mondo Hard and Heavy è in grado di fare scuola.

Roberto Sky Latini

Rat Pak Records
www.ellefsonsoto.com

Vacation In Underworld (feat. Steve Conley-guitar / Ken Mary-drums )
Like A Bullet
Sharpen The Sword
The Reason
S.T.N.
The Revolution
Celebrity Thrash
Live To Die Another Day
The Day Before Tomorrow (feat. Giada Etro-vocals Frozen Crown)
Hercules
Rise To Win
Out Of The Blue
Lone Star
Writing On The Wall

Jeff Scott Soto – vocals
Andy Martongelli – guitar / keyboards
David Ellefson: bass
Paolo Caridi: drums

Alyson Montez – violin
Jason Freese – flute