Celtic Hills

Mistay Keltoy

Un misto di Melodic, Thrash, Power ed Epic Metal per i friulani Celtic Hills, formatisi una dozzina di anni or sono. Una Band storica che giunge attraverso il tempo e il duro lavoro, in specie del fondatore e frontman Jonathan Vanderbilt, al secondo full album (chi fa musica del genere in Italia sa quanto possa essere impegnativo affermare una realtà musicale partendo da una piccola realtà di provincia).

Del 2010 infatti è la prima demo, del 2020 il primo lavoro completo Blood over intents e solo un EP precede Mystai Keltoy. Pare inoltre che sia in arrivo imminente un ulteriore full tracks dal titolo Huldufolk (il Popolo nascosto, di Elfi) e che, come altra novità, il batterista Simone Cescutti lasci la Band.Ottima l’idea, parlando del genere Epic, di riprendere miti di Dei, in questo caso greci, inframezzandoli con leggende aliene ed antiche realtà della propria Terra (le “colline celtiche” si riferiscono proprio agli antichi abitatori Celti del territorio friulano, prima che i Romani lo chiamassero Gallia Cisalpina). In tal senso, inoltre, molto ben articolata ed espressiva la cover del CD (di Sheila Franco), capace di attrarre ed incuriosire chiunque.

Ma se il tema e lo stile Epic rappresentano l’onda portante dei Celtic Hills, è evidente come le influenze e la formazione musicale della Band affondino in epoche più antiche, arricchendo la loro musica di Trash, Power e Speed Metal di antica fattura. Come risultato la loro musica è matura e piena di spunti compositivi completi e complessi. Questo, oltre ad una esecuzione e produzione magistrali, rende Mystai Keltoy un opera davvero notevole e degna di poter girare per il Globo.La sezione ritmica di Jacopo Novello e “Zigo” Cescutti è un continuo e poderoso martellamento e fornisce la base per le rasoiate vocali di Jonathan Vanderbilt che si accompagna ad un lavoro esemplare alla sei corde. In definitiva il muro del suono è così potente che non sembra nemmeno eseguito da tre soli elementi.

Davvero di effetto la seconda traccia, Blood is not water, che racchiude un po’ la sintesi di quello che i Celtic Hills sono e vogliono esprimere, così come la “epicissima” The 7-headed Dragon of Osoppo. Le undici tracce vengono poi impreziosite dalla voce eterea di Germana Noage (Aetherna) sulla nona traccia Eden, mentre singolare quanto azzeccata risulta la scelta del testo in lingua nostrana di Allitteratio, una track finale dal sapore piacevolmente datato.Vedremo quindi le imminenti novità sopra accennate per capire se la direzione intrapresa, con un altro CD a così breve distanza, si confermerà dello stesso sapore di Mystai Keltoy o i friulani saranno stati in grado di arricchirsi ulteriormente. Restiamo in attesa.

M.Romeo

 

The Light
Blood is not Water
The Tomorrow of Our Sons
The 7-Headed Dragon of Osoppo
The Landing of the Gods
Already Lost
Falling Star
Battle Of Frigidium
Eden
Temple of Love
Allitteratio

Jonathan Vanderbilt – vocals, guitars
Jacopo Novello – bass
Simone “Zigo” Cescutti – drums