Willy Wonka Was Weird

Lasciamoci il nulla per questo infinito

Paolo Modolo in arte Willy wonka was weird, pubblica il nuovo lavoro che segue al suo disco d’esordio del 2019 che si chiamava “022016032019”.

Rispetto al precedente lavoro si possono contare alcune differenze una però spicca più delle altre, infatti mentre il primo lavoro contiene otto tracce questo nuovo ne conta solo sei ma due sono una l’intro e la’ltra l’outro, quasi il nostro buon Willy avesse voluto creare una sporta di mini concept , all’interno del quale  racconta le diverse esperienze di vita.Come nel primo album anche in q       uesto nuovo Willy.. si conferma  essere una artista fuori dagli schemi commerciali e canonici della musica ed è questo uno dei motivi per cui apprezziamo il lavoro fatto finora  dalla resisti nonché da alka records le quali selezionano artisti underground  ma non troppo ma che non abbiano nulla a che fare con il fruire  una dopo l’altro le varie uscite discografiche fagocitandole poi nel dimenticatoio dopo averle forse nemmeno digerite . Mi riferisco manco a dirlo al RAP ed ai suoi affini musica troppo veloce  che viene data in pasto ai malcapitati fruitori d i musica  i quali aspettano l’artista di turno per divorarlo.

La musica dico in generale ha bisogno di essere ascoltato in un altro modo stando tranquilli e godendo di questi momenti sempre più rari. Willy wonka  was weird  è uno di questi artisti che ci invitano a sederci ad ascoltare attentamente la loro musica. Dicevamo prima  che Paolo Modolo è artista fuori dagli schemi e ce lo conferma anche in questo suo nuovo ep , le atmosfere sono rilassate e  mai nessun pezzo ha una ritmica  suonata dalla classica coppia basso e batteria , oppure ci sono ma fanno il loro lavoro in mod o del tutto differente  rispetto ad una sezione ritmica canonica che accompagna anche con partutre  serrate la musica  dei vari cantautori.

Un disco quindi che sembra chiedere a chi lo ascolta di lasciarsi andare abbandonandosi completamente alle varie sensazioni che pervadono il disco magari seduto in poltrona con in mano un wiskey e nell’altra un aiuto lisergico e ho detto tutto.Questo è quello che si chiede a chi vuole ascoltare willy un personaggio che ripeto essendo fuori degli schemi ci viene incontro e ci offre i suoi cioccolatini che provengono dalla famosa fabbrica di cioccolato. Ecco più che nel disco precedente i brani qui presenti sono dei cioccolatini da gustare delicatamente lasciandoci avvolgere dalla morbidezza del cioccolato che come sappiamo i cioccolatini rappresentano un pochino la nostra vita avendo diversi sapori e senzazioni ora aspro ora piccante ora dolce ed anche leggermente salato.

Musicalmente il disco è pregno d’elettronica (direzione quanto mai azzeccata in quanto da qualche anno ormai esiste un vero e proprio movimento) ed anche la ritmica ci proviene da questo tipo d’approccio molto piacevole e suadente. S’inizia con il brano “Il Suicidio Della Notte” che introduce il tutto con un arpeggio di chitarra (strumento sempre presente) che dà il via  alle atmosfere oniriche che ci troveremo ad afforntare ,si prosegue con “Cala la nebbia a Sedrano ”ove  all’interno del quale, Willy esegue un coretto che subito mi fa venire in mente Elisa nel brano “Rainbow” dove ce appunto lo stesso tipo di coretto quasi fosse una citazione.”Di(o)Dio” è un titolo strano e particolare anche nel testo soprattutto quando willy canta “Non lasciare quello  che non hai” forse  influenzato dagli ossimori Leopardiani.

Già dal titolo si evince questa cosa, infatti si crea una sorta  di dualismo perché  potrebbe  significare di “oddio”oppure semplicemente la parola. “Di(o)dio” è anche  l’unico brano che esplode che stacca da tutto il resto pur rimanendo in queste sensazioni oniriche che seguiranno in tutto il lavoro. Un cioccolatino dal sapore forte come detto.” Nato Sotto Il Segno Di Nessuno” segue il filo conduttore di queste atmosfere sognanti ed oniriche con un po di struggente malinconia.

Chiude la title track con la durata di trenta secondi viene usata come collante per tutto il lavoro che alla fine recita “Lasciamoci il nulla per questo infinito” come a dire che se quello che abbiamo è insignificante allora abbandonarci all’infinito Leopardiano sarà quanto mai gratificante e dolce come quando assaporiamo un cioccolatino.

Stefano Bonelli

Il Suicidio Della Notte
Cala La Nebbia A Sedriano
Di(o)dio
Nato Sotto Il Segno Di Nessuno
Sorridere A Berlino
Lasciamoci Il Nulla Per Questo Infinito

LINE UP NON DISPONIBILE