Tristitropici
Magical Animal
Giorni fa mi è arrivato un dischetto alquanto anonimo un semplice dischetto racchiuso in una busta di carta e ho iniziato a fare una ricerca non senza difficoltà anche perché leggere il nome di questo p è abbastanza difficile essendo scritto molto piccolo, poi finalmente attraverso messenger sono riuscito a parlare con qualcuno di loro e subito ho chiesto di farmi mandare un press kit per avere delucidazioni su chi fossero cmq quello che mi hanno dato non è che mi abbia fatto capire chissà cosa.
Quindi mi sono rassegnato a questo stato di cose ed ho ascoltato il dischetto . Debbo dire che li ho trovati alquanto strani e se vogliamo anche originali, dei musicisti che suonano una musica che pur essendo strumentale ci trasmettono la loro concettualità mistica e fantasiosa. I Tristitropici, sono alla ricerca dell’altrove di un posto se vogliamo immaginario ma non troppo, atto a guarire i i mali dell’uomo. Questo posto dove questo gruppo si ritrova perfettamente è proprio la loro musica concepita concettualmente essendo questo Magical Animal il secondo di sei brani tutti strumentali,
che prosegue un percorso iniziato con lEp precedente intitolato mediterraneo quasi interamente acustico mentre in questo nuovo ci sono molti più strumento a raccontare il loro percorso introspettivo.Questo simbolismo è rappresentato da un animale magico appunto e viene rappresentato da un cavallo che in questa copertina molto strana come del resto è questo gruppo, raffigura un cavallo rovesciato che pare stia cadendo guardando questa immagine ho pensato al bianconiglio e ad Alice mentre cade nel vuoto per seguire questo bianconiglio.
Nell’immaginario collettivo di solito si associa l’animale magico ad un cavallo bianco e loro nelle foto si fanno ritrarre con un cavallo bianco alterandosi per altro nei colori dando una concettualità anche alle foto niente è dato al caso direte voi ed è cosi effettivamente; d’altronde per esprimere certi concetti bisogna per forza di cose essere presenti a se stessi quantomeno. Dicevamo del cavallo bianco, nei racconti fantasy appare sempre un cavallo o addirittura un unicorno anch’esso cavallo ma con appunto un corno sulla testa che sono comunque raffigurazioni rassicuranti cheti fanno sentire bene malgrado le difficoltà.
Magical Animal diversamente dal primo è più elettrico ed ha a suo favore una sezione fiati ed un violino con il risultato di ottenere una maggiore gamma di suoni e musicalmente hanno realizzato un cd sperimentalismo musicale fatto non solo d’improvvisazione ma anche di brani strutturati in una direzione prog con delle sfumature jazz. Nel brano conclusivo “Lemongrass” i Tristitropici si concedono una citazione ai Daft Punk riproponendo idealmente “Around the world” “Molle More” che è l’unico pezzo cantato, ha un riff dall’approccio jazzistico ed è un pezzo interessante, Car sharing invece ha questa cassa in 4/4 con una chitarra che fa un tapping che mi fa venire in mente Adrian Belew mentre l’altra chitarra del gruppo si affianca con dei riff talmente dissonanti da sembrare stonati.
In conclusione i Mistitropici sono un gruppo che comunque sa suonare riuscendo ad essere persino originali nella loro esposizione musicale senza una proposta interessante e scevra da ogni intento commerciale consigliabile a chi ha una mente musicale aperta .
Stefano Bonelli