Rolling Stones

Hackney Diamonds

Raggiungere la veneranda età di 80 e ancora fare concerti e dischi non è da tutti e finora solo i Rolling Stones lo hanno fatto il loro nuovo album Hackney Diamonds il ventiseiesimo album della loro storia e sancisce  in tutto e per  la grandeur di un gruppo come  loro .

Il disco arriva dopo “A bigger bang” del 2005 in effetti è il primo  disco  ad avere degli inediti  anticipato da un disco di cover che si chiamava “Blue & Lonesome”,  e può darsi che questo nuovo disco sia forse l’ultimo della loro aurifera carriera musicale. Il disco consta di ben sedici canzoni tutte all’insegna del rock’n’roll più puro, chiaramente fatte  le dovute vicissitudini  accorse  ai vari componenti della band, soprattutto Mick Jagger  è ancora  in grado di offrire una performance degna di nota  con il suo timbro particolare  dovuto ad un difetto delle sue labbra leporino che in pratica  è stato la sua fortuna che gli conferito questo suono interessantissimo a livello vocale. Malgrado gli eccessi e la vita sregolata (loro potrebbero insegnare qualcosa sia ai Gun’n’Roses che ai Motley Crue a riguardo) questo non ha impedito alle pietre rotolanti di arrivare a questo traguardo. Il titolo dell’album ha un riferimento preciso riguardo allo slang londinese per indicare i vetri rotti di una finestra dopo che dei ladri si sono introdotti in una casa. Hackney è una zona di Londra con un alto tasso di criminalità. Una sorta di Bronx per capirci.

Per questo nuovo album gli Stones hanno fatto le cose in grande dalla produzione che ha dei suoni fantastici,sin  dalle varie importanti ospitate di cui è pieno  Hackney, a cominciare da Sir Paul McCartney ,a Stevie Wonder a Lady Gaga nonché ad Elton John.Si parte con il primo pezzo “Angry” e sin dal primo colpo di batteria  non puoi fare ameno di battere il piede a tempo Il pezzo non è niente di che ma sono comunque gli Stones  e bisogna fare tanto di cappello. È sempre la batteria a dettare legge ed anche la seguente traccia “Get Close” introduce un mid tempo per un altro  brano che sicuramente sarà un grande classico bellissimo tra l’latro l’assolo del sax dell’ottimo Ron Blake che ci delizierà più tardi con Sound of heaven dove  notiamo la presenza  della grandissima  Lady Gaga. “Depending on you” è la prima ballata del disco veramente bello e promette di fare proseliti qualora cene fosse bisogno.

Andando più avanti arriviamo a Mess it up che viene trasmesso a tutto andare dalle radio che ame ho ricordato chissà perchè  “Start me Up” .Senza fare una noiosa track by track voglio arrivare ad una delle canzoni più importanti di Hackney Diamonds  e cioè Sound of Heaven dove Jagger duetta  con Lady Gaga, la quale  avendo una voce incredibilmente gospel fa i cori e non solo e verso la fine i due si prodigano ina sorta di botta e risposta dove inevitabilmente Lady Gaga sovrasta Jagger(che comunque duetta ancora alla grande malgrado l’età) con la sua estensione vocale rispetto  a quella limitata del suo antagonista superando una prova comunque impegnativa l’album si chiude con una cover di Muddy Waters eseguita da  Keith Richard e Jagger registrata mono come se fosse stata fatta negli anni  cinquanta.

Per essere un disco fatto da musicisti ormai pronti per la pensione i Rolling Stones  ci hanno consegnato un vero e proprio diamante  ed anche se ormai è spezzato a noi è stata data la possibilità di poter gioire con le loro nuove canzoni tutte da ascoltare .

 Stefano Bonelli     

Angry (Jagger, Richards, Andrew Watt)
Get Close (Jagger, Richards, Watt)
Depending On You (Jagger, Richards, Watt)
Bite My Head Off
Whole Wide World
Dreamy Skies
Mess It Up
Live by the Sword
Driving Me Too Hard
Tell Me Straight Sweet
Sounds of Heaven (feat. Lady Gaga)
Rolling Stone Blues (Muddy Waters)

Special Guests:

Paulina Almira – artwork
Ron Blake – trumpet on “Get Close” and “Sweet Sounds Of Heaven”.
David Campbell – string arrangement
Matt Clifford – keyboards, piano, Wurlitzer
Matt Colton – mastering at Metropolis Studios
Karlos Edwards – percussion
Serban Ghenea – mixing at MixMaster Studios, Virginia Beach, Virginia, United States (except “Rolling Stone Blues”)