The Chronicles of Father Robin

The Songs & Tales of Airoea – Book 3: Magical Chronicle (Ascension)

Ritorniamo ancora una volta in Norvegia e troviamo The Chronicles of Father Robin, uno degli esempi piu’ fulgidi del prog-rock norvegese.

Si tratta di un supergruppo composto da membri provenienti da diverse band dell stessa terra, dagli arcinoti  Wobbler ai Tusmørke, dai Fangorn ai The Samuel Jackson Five fino agli Jordsjø, il gruppo si ispira soprattutto ai gruppi classici della scena musicale progressiva dei primi anni ’70, il loro sound è comparabile a band contemporanee come Änglagård, Anekdoten, White Willow e Landberk.La storia di “The Songs & Tales of Airoea” è stupefacente in quanto si tratta di un triplo concept album concepito nell’arco di circa trent’anni da un gruppo di adolescenti musicisti ed amici con lo stesso interesse per la musica, la mitologia e l’avventura. Una storia che ha preso piede lentamente nel corso del tempo, come dicono gli stessi autori sul loro sito ufficiale, “l’idea base era creare un entità, Padre Robin, che incarnasse tutti i membri della band in unico essere e mentre sperimentavamo le sfide della vita e del nostro sviluppo come esseri umani trasmutavamo tutto questo nella storia di Padre Robin, il tutto cosparso da una buona dose di ispirazione da diverse mitologie e similari”.

Per dare un senso logico all’opera, posso dire che, nel disco 1, è presente una sorta di filo narrativo della storia, nel disco 2, la storia precedente viene espansa causando una grande confusione e momenti di mistero, nell’ultimo capitolo il protagonista, non senza perigli e difficoltà, arriva a capo della storia in una chiara allegoria sul ciclo della vita tipico di tanti racconti fantasy.L’opener “Magicle Chronicle”, che introduce il libro conclusivo di questa magnifica opera, parte con una soave pastorale di flauto e chitarra acustica, una traccia quasi di altri tempi e i richiami sono molteplici…armonie vocali morbide ci trasportano verso un ritmo sincopato e ricco di scatti melodici. Il basso ed il flauto sono pazzeschi…si ritagliano i loro tempi e si inseguono durante il brano prima soli e solisti e poi con il resto della band fino a sfociare in una conclusiva e solenne chiusura.

La bellissima ed atmosferica Skyslumber si apre su intrecci di sintetizzatori che richiamano il cielo…poi un arpeggio acustico si appropria del brano e lo trasforma ora in jazz ora in fusion ora in folk, si stavolta posso dire chiaramente che l’ispirazione canterburiana è viva e presente. La successiva Cloudship è ancora prepotentemente avvinghiata alle atmosfere oniriche di Skyslumber, le linee armoniche della chitarra acustica legano perfettamente con gli impasti vocali proposti dalla band, siamo molto vicini a lavori tipo Fragile o Close to the edge degli Yes.Il rock piu’ mordente di Empress of the Sun, da in qualche modo la sveglia ed interrrompe il mood languido e riflessivo dell’album con una coda di molto affine ai Doors. In Lost in the Palace Gardens troviamo il seme dei Led Zeppelin, è un’apparente ballad dove sono in evidenza mandolino chitarra acustica e batteria percussiva con in sottofondo una linea di basso precisa e costante. Il pezzo comunque evolve ed arricchito da organo e chitarra elettrica si trasforma inesorabilmente in qualcosa di una piacevolezza sconcertante che ha la sua conclusione nel minutino dedicato ai rumori della natura presenti in Epilogue.

Nella sua totalità, The Songs & Tales of Airoea è una dedica appassionata al canonico prog sinfonico degli anni settanta, ed è possibile percepire tutti i frammenti di tanti gruppi famosi di quel periodo. L’opera è prodotta in modo sontuoso in tutti i sensi, dal package alla copertina ai contenuti musicali che comunque rivestono la massima importanza, ovviamente è un disco superconsigliato.

Massimo Cassibba

Magical Chronicle
Skyslumber
Cloudship
Empress of the Sun
Lost in the Palace Gardens
Epilogue

Andreas Wettergreen Strømman Prestmo / vocals, guitars, bass, synth, organ, glockenspiel, percussion
Henrik Harmer / drums & percussion, synth, backing vocals
Regin Meyer / flute, organ, piano, backing vocals
Jon Andre Nilsen / bass, backing vocals
Thomas Hagen Kaldhol / guitars, mandolin, electronics & sound effects, backing vocals
Aleksandra Morozova / vocals

Special Guests:

Lars Fredrik Frøislie / keyboards, organ, Mellotron, piano, synth
Kristoffer Momrak / synth
Håkon Oftung / organ, clavinet, Mellotron, strings, electric piano, synth