Suffocation

Hymns from the apocrypha

Novembre 2023,i Suffocation alzano la mano per dire la loro con questo album,il nono della loro carriera,ricordando a tutti che tra gli dei dell’olimpo del death metal,loro sono tra i più antichi ed influenti dell’intera scena e “Hymns from the apocrypha” è la conferma del fatto che dai tempi di “Human waste” del 1991, ai nostri(o quanto meno Terrance Hobbs,chitarrista ed unico membro originale della band rimasto) in quanto a perseveranza e voglia di stupire non li ha mai battuti nessuno.

I Suffocation oggi suonano con una nuova formazione,rinnovata e collaudata già col predecente “Of the dark light” del 2017,con Erik Morotti alla batteria,Charlie Errigo alla seconda chitarra,Ricky Myers alla voce,Derek Boyer al basso e zio Terrance appunto che tiene alta la bandiera della band con le unghia e con i denti.Diciamo subito una cosa:questo album è la riconferma caparbia di uno stile e di una attitudine che non conosce né influenze né innovazioni spesso invocate stupidamente da chi oggi tende a seguire le nuove correnti della musica estrema,Suffocation è una definizione unica e sola,provate a pensare agli AC/DC e capirete ciò che voglio dire.Con un sound di batteria molto molto naturale e con i suoni delle chitarre rinnovati e un pò meno tradizionali,questo album risulta devastante e articolato come solo loro sanno fare,con pezzi che richiamano stilisticamente ora “Pinnacle of bedlam” ora “Breeding the spawn” ora “Suffocation” con un Ricky Myers che ha imparato bene le lezioni dell’iconico Frank Mullen ormai ritiratosi dall’attività musicale;la mancanza degli esclusivissimi stop&go di “Souls to deny“(e non solo) oggi danno spazio a qualche assolo in più di Errigo ma niente di allarmante,melodie deliranti,blast beats e la natura intricata delle composizioni restano un trade mark irrinunciabile, al punto che alcuni pezzi li ho dovuti riascoltare più volte per coglierne i minimi particolari.

La produzione resta a livelli molto alti ed è inutile dire che il lavoro di basso di Derek Boyer è qualcosa di estasiante,basta ascoltare la title track per rendersi conto inoltre che Myers e i suoi vocalizzi sono ciò che di “nuovo” potrete ascoltare,perchè oltre ad essere un ottimo cantante,ricorda spesso quelli che furono tra i ruggiti più caratteristici del mondo (Mullen) stando bene attento a non emularlo troppo mantenendo una oscurità personale che non intacca minimamente l’altissima resa finale dei pezzi.”Perpetual deception“:le mie emozioni sono salite di quota immendiatamente scatenandomi una voglia di scapocciamento irrefrenabile,un pezzo classicissimo che farà comunque sorridere di gioia chi i Suffocation li conosce bene e li mastica almeno una volta al giorno.Ascoltando “Dim veil of obscurity” e “Immortal execration” mi accorgo anche che i classici fraseggi divisi sulle due chitarre sono tradizionalmente riproposti,quindi no,i Suffocation non sono cambiati per niente,mettetevi l’anima in pace,fate silenzio,ascoltate e fate tesoro anche di questi due pezzi,vari,devastanti e suonati come solo i maestri sono in grado di fare.”Seraphim enslavement“:pezzo classicamente Suffocation,devastanti i doppi fraseggi delle chitarre e una ripartenza al minuto 2:45 che ti stacca la testa dal corpo,assolutamente in linea con tutto ciò che questa band ha suonato nella sua seconda era(da “Souls to deny” in poi),applauso doppio.

Proseguo l’ascolto di questa perla arrivando a “Descendants”,un pezzo in cui emerge musicalmente una nuova idea compositiva dove le melodie deliranti dei riff principali giocano un ruolo fondamentale in tutta la struttura del pezzo,tecnicamente aggrovigliato ad hoc come anche la successiva “Embrace the suffering“,pezzi nuovi e anche un pò “diversi” nella loro essenza brutal,due pezzi in cui i Suffocation 2.0 presentano il loro nuovo estro, mantenendo la concentrazione di energia e la vena compositiva a livelli molto alti.Ho ascoltato l’80% del disco e mi accorgo sorpreso che l’assenza di Frank Mullen effettivamente quasi non si sente,Ricky Myers si destreggia come un vero animale da guerra col suo vocione cavernoso, restando sapientemente e mai banalmente ancorato allo stile di vocalizzazione di Mullen nè snaturando nè modificando irreparabilmente un marchio di fabbrica che per tantissimi di noi rappresenta una delle eccellenze della musica estrema.Continuando a sorridere come un ebete arrivo a “Delusions of mortality” un pezzo in cui lo spettro di “Pinnacle of bedlam” si rifà vivo, tanto per non farci dimenticare la dose di entusiasmo creativo di cui sono attrezzati,con elementi chitarristici nuovi di zecca che stimolano la curiosità dell’ascoltatore rendendolo affamato prima e appagato poi.

“Ignorant deprivation” chiude questa release d’acciaio richiamando palesemente lo stile compositivo primordiale di “Breeding the spawn“,che con questo nuovo sound proietta questa band su un nuovo livello in quanto a personalità ed originalità.Unica e sola curiosità: in questo ultimo pezzo ed esattamente al minuto 3:29,esce fuori una piccola “stecca” del nostro Myers che non è stata corretta ed è stata lasciata volutamente al suo posto,come voler dire “embè? noi ce lo possiamo permettere”,ebbene hanno anche ragione,perchè questo “Hymns from the apocrypha” non schioda i Suffocation dal loro trono,anzi,arricchisce ancora di più una discografia fatta di capitoli leggendari che hanno fatto scuola(e continuano a farlo)da 30 anni a questa parte.Grandi Suffocation, signori miei acquistate questo disco,ne vale assolutamente la pena,consigliato anche ai deboli di cuore,può andare benissimo come cura rinvigorente.Enjoy.

Giuseppe Musso

Hymns From The Apocrypha
Perpetual Deception
Dim Veil Of Obscurity
Immortal Execration
Seraphim Enslavement
Descendants
Embrace The Suffering
Delusions Of Mortality
Ignorant Deprivation

Terrance Hobbs  –  guitar
Derek Boyer   –   bass
Eric Morotti   –   drums
Charlie Errigo  –   guitar
Ricky Myers   –  voice