Robin Trower
Twice Removed from Yesterday
Anche per Robin Trower è arrivato il momento di poter celebrare un suo disco e lo faremo con il suo primo da solista chiamato Twice Removed from Yesterday che ha toccato la veneranda età de i 50 anni dalla sua pubblicazione, l’album fu pubblicato originariamente nel marzo 1973 e segnò l’inizio della carriera di Robin Trower, aprendogli la strada per diventare il meritato guitar hero che è.
la sua carriera solistica è costellata di album dal grande valore artistico (ne ricordo con piacere un altro di tre anni dopo Long misty days anche perché è l’unico disco che ho e dovrò sicuramente correre ai ripari N.D.R), e ancora oggi porta avanti il suo hard blues nella migliore tradizione hendrixiana e ad oggi rimane uno dei più influenti musicisti del secolo passato ed oltre insieme a Eric Clapton e Jeff Beck. Senza andare troppo sullo storico del chitarrista inglese diciamo solo che inizia la carriera da musicista professionale con una band con la quale incise l’iconico singolo A whiter shade of pale per poi appunto fare per conto proprio. La leggenda narra che fu Eric Clapton a consigliargli di lasciare i Procol Harum avendo notato il suo enorme potenziale e mai consiglio fu più saggio per il buon Robin. Il quale poi si lasciò anche convincere a lasciare le sua adorate gibson per le fender stratocaster.
Non potendo ascoltare la versione in lp mi accontento di quella in cd in versione delux che consta di due cd con copertina apribile dove nel primo ovviamente è contenuto il disco ed il secondo è stato “riempito” con contenuti vari. Non appena parte il primo brano si viene quasi soggiogati da questa chitarra incredibilmente espressiva e psichedelica quasi melliflua che con poche note dice tutto. Poi Trower si è circondato di ottimi musicisti e soprattutto il bassista James Dewar possiede una voce non particolarmente profonda ma con una timbrica asciutta ed evocativa ci ricorda a tratti quella di Paul Rodgers ed è stupendamente adatta per il genere proposto dal trio. la produzione fatta per questa versione in cd rende totalmente giustizia al suono che risulta rotondo e ben definito.
Twice Removed from Yesterday è un mix di rock duro e blues, l’album contiene pepite di genio, come nella title track, in I Can’t Wait Much Longer e in Daydream. In questo disco non c’è nulla fuori posto e gode anche di una freschezza compositiva propria di chi ha appena iniziato la carriera. Twice… è un disco che non annoia mai e durante l’ascolto non si può fare a meno di pensare e con la mente ritornare all’epoca in cui vigevano i figli dei fiori oppure i rituali magici del woodoo che soprattutto in Jimy Hendrix ebbero la loro forza evocativa. In questo debutto Robin Trower ci ha anche deliziato di una cover del grande maestro B.B.King Rock Me baby che è li come gemma preziosa incastonata in un anello d’oro. Non posso fare ameno di nominare Sinner’s Song vero e proprio manifesto Hendrixiano durante il quale il biondo chitarrista riprende (ma solo in una sorta di mood) Third stone from the sun da AreyouExperienced.
In chiusura sperando di non essere troppo retorico, voglio poter dire che la musica che si faceva una volta era certamente diversa ma soprattutto era creativa e gli anni settanta sono stati un decennio importantissimo per l’evoluzione musicale non solo per gli anni a venire ma anche ai nostri giorni e quello che è stato fatto in quel decennio rimarrà per sempre inciso nelle pietre della storia.
Stefano Bonelli