La danza del fauno. Progressive-folk pagano. Il simbolismo del Green Man, la sua forza vitale e rigenerante. Tutto questo anima Wagdans, il secondo album dei Galaverna, una delle più avvincenti e originali formazioni operanti tra rock progressivo e folk nordico. La band veronese, nata nel 2014 per volontà del cantante e chitarrista Valerio “Willy” Goattin, debuttò nel 2015 con Dodsdans (La danza della morte) e Wagdans (la danza del fauno) ne è il naturale seguito.
Dodsdans raccontava le avversità che gli esseri viventi devono superare per sopravvivere in un contesto inospitale, ma allo stesso tempo esaltava la bellezza, la magia di lande desolate e di una natura tanto crudele quanto incredibilmente affascinante nella sua purezza. L’esito finale, come alludeva il titolo stesso, vedeva l’intero pianeta ricoperto di ghiaccio come nel Proterozoico, nell’inverno più profondo della sua esistenza. Wagdans invece rappresenta il ritorno alla vita, una rinascita, una sorta di primavera che beffa l’inverno nel ciclo naturale delle stagioni.
L’ispirazione di Wagdans si rifà ancora una volta alle sonorità progressive-folk nordeuropee, l’album è stato composto nel periodo del lockdown da Valerio e registrato da una line-up per metà completamente rinnovata. Pubblicato da AMS Records (distr. BTF), Wagdans grazie a una produzione più calda e organica celebra il ritorno alla vita, accompagnando con le proprie sonorità acustiche e bucoliche l’immaginaria danza pagana del Green Man, mentre rende nuovamente floride le terre un tempo inospitali del nostro pianeta.