PIC

PIC Hiding Places

Mi giunge  dallaVolcano Records questo demo dei torinesi PIC l’acronimo a che fare con gli scacchi ,infatti il monicker della band sta per “Pawn In Chess” ovverosia pedone negli scacchi.

Fino ad ora non mi era mai capitato di avere a che fare con un gruppo al quale sembra che piacciano  gli scacchi tanto da dedicargli  la copertina  nella quale si vede una mano gigantesca  muovere un pedone per fare scacco matto. Solo un’altra band americana  aveva fatto una copertina simile nei primissimi anni ottanta, i Touch che vennero fondati dal mitico songwriter e tastierista Mark Mangold ma questa è un’altra storia.

I Pic hanno prerogative ben diverse infatti il loro background  è formato dalle grandi band degli anni settanta come Led Zeppelin e Black Sabbath per quanto riguarda  l’hardrock e B.B. King per il blues e come  fu per loro unendo questi due generi i PIC hanno saputo far “rinascere” l’hardblues .E l’influenza soprattutto dei Led Zeppelin  è davvero preponderante in tutta la band sia nei suoni che nella scrittura delle canzoni.Fa sempre piacere  incontrare questo tipo di band che hanno un background  cosi importante e lo lasciano fluire nella scrittura .Ascoltando i  PIC sembra che il tempo si sia  fermato col risultato che la musica  risente di quel periodo, questo si traduce in qualità della musica ed i torinesi quando imbracciano gli strumenti sanno quello che fanno avendo la testa giusta per suonare questo genere .

La realease in questione è un demo che vede la band alle prese con cinque brani suonati davvero bene. ed il fatto che il gruppo sia formato da tre elementi quali Giulia Chinaglia – chitarra e voce Carlo Caprioglio al basso e Simona Romano alla batteria e  alla voce non impedisce che riescano a creare atmosfere suggestive dato anche dalle influenze  anche psichedeliche ed oscure proprie sia dei Led Zeppelin che dei Black Sabbath.In pratica  come detto pocanzi si viene proiettati indietro nel tempo come se attraversassimo un portale e ci trovassimo al cospetto dei figli dei fiori e di tutto ciò di cui era fatto il periodo settantiano. Ascoltando le canzoni del demo poi questo fatto è ancor più evidente ed allora si parte alla grande con l’opener “7878” dal ritmo incalzante in pratica un up tempo molto sostenuto ed il bell’assolo di chitarra  ne suggella la riuscita ma  è un po’ così per tutto il demo .

Non capita spesso di imbattersi in una band al cui interno ci sia una batterista , e Simona Romano è davvero quadrata precisa e potente , mentre l’altra  Giulia Chinaglia  deve aver ascoltato chitarristi che suonassero con il wahwah da Jeff Beck a Jimmy Page, tanto è presente questo effetto che dona una spiccata antichità nel suono dove antichità è da  intendersi nella  sua accezione positiva.Non dimentico il bassista  che beato fra le donne da il meglio di se svolgendo il suo lavoro egregiamente .Una menzione  particolare la voglio fare per “Morning Lust” ballad davvero stupenda e suggestiva zeppeliliana fino al midollo tanto da farmela  paragonare a “Dazed And Confused” avendone lo stesso mood e qui l’assolo di Giulia  ti entra veramente dentro e ti sfacela il cuore anche perchè è una classica canzone d’amore dalle atmosfere psichedeliche vi ricordate il basso sensuale di Jon Paul Jones ?

PS:

Possiamo considerare i PIC come i Greta Van Fleet italiani ? Si ma non del tutto perché più che ai nuovi zeppelin cosi almeno vengono definiti, i PIC guardano più al gruppo di Page & Plant quindi a voi l’ardua sentenza .

Stefano Bonelli

7878
On White Feet
Morning Lust
Hiding Places
05.Red Moon

Giulia Chinaglia – guitar & vocals
Carlo Caprioglio – bass
Simona Romano –  drum & vocals