Jerry Cantrell

Brighteen

Dopo ‘appena’ 4 lustri di assenza torna a livello solista Jerry Cantrell, carismatico chitarrista/cantante degli Alice in Chains con  un gran bel disco, questo diciamolo subito, che ci fa ripiombare in pieni anni ‘90 con un sound non troppo distante dalla ‘casa madre’ AIC, sebbene meno aspro  piu’ intimista, forse più’ facile, ma soprattutto, e questo ci  ha piacevolmente sorpreso , che divaga spesso e volentieri verso i suoni classici dell’iconografia hard rock americana.

In questa nuova avventura che segue quel ‘Deviation Trip’ del 1992 Jerry non è solo: molti gli ospiti di prestigio tra cui Duff McKagan (Guns’nRoses), Greg Puciato (Dillinger Escape Plan) e Gil Sharone, mentre la produzione è opera, oltre che dello stesso Cantrell , anche a Tyler Bates (Marilyn Manson) ed il suono è stato ingegnerizzato da Paul Fig, da lungo tempo collaboratore di Cantrell.

Ma veniamo a Brighteen: come dicevo in apertura i suoni di quest’album si snodano senza particolari sorprese ma con una meravigliosa maturità che è frutto di esperienza ma anche di una serenità artistica che appare ritrovata.Apre ‘Atone’ ed è subito sole e deserto, incedere ipnotico, voce graffiante, che ci fa  presagire dove stiamo andando a parare, mentre la seguente ‘Brighteen’ ci consegna un hard rock piu’ commerciale, ma non per questo meno godibile, dove si capisce che Jerry ha assorbito la lezione del grunge ma li non si è fermato affatto.  ‘Prism Of Doubt’ è un classico brano mainstream a stelle e strisce ma ha delle linee vocali da urlo e se fosse uscita un decennio fa ce la saremmo ritrovata dritta al primo posto in classifica, il che comunque non è affatto da escludere.

La seguente ‘Black Hearts And Evil Done’ è un piccolo gioiello che arriva sommesso e in punta di piedi, delicato e cesellato ma con una classe da vendere e ci guida mirabilmente vero ‘Sirens Song’ il mio brano preferito di questo album che non avrebbe affatto sfigurato in un disco degli AIC. La seguente ‘Had To Know’  è impregnata di America anni ‘70 con dei tappeti di organo Hammond confezionati alla perfezione mentre ‘Nobody Breaks You’ avvia l’album verso una tranquilla ma ispirata conclusione che arriva con ‘Dismembered’ altro pezzo che ripesca a piene mani nell’hard rock USA degli anni’70 con l’ideale benedizione dei fratelli Fogerty e dei loro CCR.  Chicca finale una bella rivisitazione di ‘Goodbye’ che le note di accompagnamento ci dicono approvata dallo stesso  Sir Elton che ha incoraggiato Jerry alla pubblicazione nonostante i suoi dubbi, ed ha fatto bene aggiungiamo noi.

Insomma quasi 20 anni di attesa , in cui il buon Cantrell ha fatto anche molto altro per carità, ci restituiscono un rocker che decisamente affonda i suoi suoni in quella che fu’ l’epopea grunge degli anni 90, ma questo ‘Brighteen’ è anche la summa di un musicista che ha assorbito e fatto suoi i suoni classici dell’hard rock americano miscelandoli sapientemente e consegnandoci un album ispirato, godibile, solare. Uno di quei dischi che finito l’ascolto non vedi l’ora di sentire ancora, e scusate se è poco.

Pino Magliani

Warner Music
www.aliceinchains.com

Jerry Cantrell – vocals guitar bass and  keyboards

Spcial guest:
Greg Puciato – vocals
Lola Bates – vocals
Joe Barresi  – Triangle
Michael Rozon – Pedal Steel Guitar
Matias Ambrogi-Torres stringed instruments
Tyler Bates – string, guitar Percussions
Vincent Jones – string Piano  keybords, Wurlitzer, Organ
Jordan Lewis – piano
Duff McKagan – bass
Gil Sharone – drums and percussions
Abe Laboriel Jr.- drums

Atone
Brighten
Prism of Doubt
Black Hearts and Evil Done
Siren Song
Had To Know
Nobody Breaks You
Dismembered
Goodbye