Paradise In Flames
Blindness
I Paradise In Flames sono un gruppo metal sinfonico e filosofico proveniente da Santa Luzia, Brasile.Il nuovo album Album dal titolo Blindness per la Xaninho Discos and Demoncratic Records uscirà il 14 Giugno 2024.La tematica principale che ruota attorno a questo disco è legata ad un opera filosofica che dipinge la religione come una malattia psicologica e dalle sue influenze negative sull’uomo, a partire dalla sua ricerca spasmodica verso il potere.Il gruppo attivo dal 2002, pur appartenendo ad una scena musicale famosa per la sua brutalità, propone un sound decisamente diverso dalle classiche sonorità metalliche del mondo brasiliano.La proposta dei Paradise In Flames è principalmente legata ad un Symphonic Black Metal che prende spunto da gruppi come i Cradle of Filth e i Dimmu Borgir.La melodia ha un ruolo preponderante nel disco con la ricerca di sonorità ai limiti dell’operistico e la ricerca di spingere i suoni verso un concetto di maestosità ed epicità.Arrivati a questo punto abbiamo definito la base di partenza di questo gruppo.Messi da parte solo mentalmente gli elementi sinfonici, sono presenti una quantità pressoché infinita di influenze e sonorità provenienti dai mondi più disparati della musica.
A partire dalla Bossa Nova brasiliana che si inserisce in piccole parti nei complessi intrecci sonori con la sua classica ritmica, genere che già in precedenza era stato inserito nei dischi del gruppo.Anche la stesso approccio musicale passa da un black sinfonico, ad un black più orientato al passato con leggeri richiami a gruppi come i Satyricon, per poi sconfinare nel death metal e addirittura nel deathcore soprattutto per quanto riguarda le parti vocali.A questo proposito anche le parti vocali spaziano da un growl più classico a cantati lirici, passando per impostazioni “core” fino ad arrivare a scream e addirittura a vocalizzi che si avvicinano al mondo gore.C’è talmente tanta carne al fuoco che si potrebbe parlare per ore della quantità di suoni, influenze e derivazioni presenti in questo album.Nonostante ciò questo disco è trascinante, il senso di epicità, le sinfonie classiche sono coinvolgenti, anche se i punti forti e più convincenti si manifestano quando ci si avvicina al mondo del black metal melodico più classico.
La ricerca sonora è ai limiti dell’impossibile e non si può negare che il disco sia un piacevole ascolto, ma il gigantesco mare magnum di influenze risulta a tratti sconcertante e affaticante per l’ascoltatore.Non si ha il tempo di metabolizzare una proposta che si è subito catapultati in altre contaminazioni sempre più diverse.Il disco è piacevole e scorrevole se lo si affronta con leggerezza e con un ascolto non troppo attento e concentrato.Se in primo luogo la musicalità e le atmosfere di chiara ispirazione symphonic black sono coinvolgenti e trascinanti, in secondo luogo si può veramente perdere la testa nel decifrare le decine di sonorità più disparate a cui si va incontro.Ascoltando questo disco si ha la sensazione di ascoltare sia passaggi esaltanti che ti fanno alzare dal divano, sia momenti di confusione e smarrimento. Un disco che ha un ambizione smisurata, un mondo di idee veramente infinito, ma che avrebbe bisogno di essere snellito per entrare in modo più fluido nelle nostre orecchie.
Daniele Giudici