Mist of Misery

Severance

Pur avendo vissuto per un periodo della mia vita in Norvegia, non sono mai stato attratto dal Black Metal in nessuna delle sue declinazioni. Il suono approssimativo delle produzioni, le tematiche, la teatralita’, il corpse painting, l’iconografia, tantomeno lo screaming. Quindi la notifica di dover recensire una band svedese di Black Metal depressive/ symphonic mi e’ arrivata come una cattiveria di Dio DIO NON E’ CATTIVO!!  IO Si!!! nota deoverosa del capo N.D.R.. Approfittando di un viaggio in macchina, ho lasciato partire le 10 tracce. Forse complice un preludio di inverno con cielo plumbeo e acqua a secchi fuori e un po’ di inverno interiore, questo disco ha trovato terreno fertile e fatto breccia. Col capo coperto di cenere ammetto la mia colpa. Catapultato in quelle lande lontane e laconiche, dove la neve immobile muta anche i pensieri, ho scoperto un album struggente, a tratti straziante. Non faro’ una disamina brano per brano, non e’ una lezione di musicologia autoptica. La presenza di clavicembalo e xilofono vi basti a comprendere che ci si trova di fronte ad un’opera di bellissima musica, dove la melodia e’ continua e sia il growl (non il solito maiale in curva o bidet sgorgato) che lo scream, sono dosati e perfettamente al servizio di un concept per il quale vale la pena che ci si soffermi a comprenderne la storia. Alla fine del viaggio ero pervaso da una tristezza,da una malinconica inquietudine, cosa che solitamente mi accade ascoltando Schubert o Chopin. Un’ emozione antica e sofferta. Bello oltre ogni previsione. Lo riascoltero’ come sottofondo mentre leggo il Kaplan/Sadock di psichiatria clinica. E mi calero’ nuovamente in un viaggio interiore oscuro e catartico.

Mr.Hellvis

Non Serviam Records
www.facebook.com/MistofMisery

An Ode to Solitude
The Long Road
A Sombre Solace
Into the Embrace of Winter
A Wasted Life
Through Night’s Gloom
Oceans of Grief
Severance
Reflections
Toward the Descent

Anglamakaren – vocals
Tenebris  –  bass
Mortuz Denatus –  drums