Underneath the Mire

Mask Of Satan

Per quanto scandinavi, la loro ispirazione sembra americana, per esempio vicina ai Deicide. In questo secondo lavoro la trama è diretta anche quando cerca soluzioni diverse, si vuole arrivare in maniera subitanea all’ascoltatore.

Va anche detto che c’è una dimostrazione di idee in grado di allontanare sempre qualsiasi rischio di noia. Ogni comparto contribuisce a portare il senso costruttivo là dove la canzone necessita che vada per dare quell’ambientazione adeguata.La prima traccia ‘Ritualistic Incantation’ è classicamente definita, inizia in maniera doom ma poi diviene una cavalcata ben costruita, subito in grado di dare l’atmosfera disturbante che caratterizza il combo. Interessante il riffing di ‘BLOODMOUNTAIN’ che evidenzia un songwriting più personale e che alla fine diventa uno degli episodi più belli del lotto. ‘LANGUISH’ invece punta su un ritmo cadenzato, legato un doom non troppo lento bensì carico di energia accentata. Anche ‘MOONLESS NIGHT’ regala una cattiveria fascinosa, frizzante ed arcigna, respira meglio di altre tracce la violenza crudele. Una ritmica serrata presenta ‘ABYSSAL SERVANT’, dura scorribanda intensamente eseguita in cui la sezione ritmica detta l’andamento, in un modo così fresco da risultare il momento più intrigante del disco; ma la stessa chitarra non si nasconde con i suoi passaggi interlocutori, piuttosto stuzzicanti, e anche l’assolo inietta quella giusta dose di elettricità. Caratteristica di tipo Heavy metal da sottolineare in ‘Bloodpact’ che in qualche modo pare andare alle origini Venom. Non ci sono filler, non ci sono cadute di tono, giusto la title-track ‘Underneath the Mire’, che comunque ha un bell’appeal, dà la sensazione che poteva essere meglio sviluppata.

La vocalità passa dal growl scuro allo screaming graffiante senza minimamente intaccare il tessuto cupo e denso; anzi danno quella variabilità utile a rendere tutto parecchio dinamico. Molto efficace il senso ritmico delle song con un rifframa pesante ma scorrevole. Tale scorrevolezza è un grande merito considerando la capacità che hanno di inventare riff e passaggi ficcanti; per cui la struttura non divaga in atmosfere fini a se stesse, visto che è la forma canzone a funzionare perfettamente. La distorsione della chitarra è molto corposa, un bel suono che è valore aggiunto, grumosa ma pulita; del resto doveva avere un certo carattere essendo la chitarra ritmica un elemento non di contorno, ma l’essenza stessa delle composizioni. Se il full-length artisticamente non è innovativo, è però significativamente espressivo; ci sono tanti piccoli o grandi particolari che rendono la loro musica ricca, piena di punteggiature pregnanti. Nonostante una certa brevità delle tracce, la fruibilità facile non equivale per i Mask Of Satan ad una essenza statica; anzi, c’è un movimento generale che può soddisfare anche i palati più esigenti. Visto il preciso scorrere del songwriting, viene da pensare che il tutto sia stato pensato attentamente pur nella semplicità dell’insieme. La band realizza un ottimo afflato Blackned Death che fa bella mostra di sé, senza alcuna flessione caratteriale.

Roberto Sky Latini

Mask Of Satan
Underneath the Mire
Iron, Blood and Death Corporation

www.facebook.com/Mask-Of-Satan-1592079117747406

Ritualistic Incantation
loodmountain
Languish
Moonless Night (October 31st)
Bloodpact
Corpsewitch
Abyssal Servant
Underneath the Mire
The Black Goat

Brother W – vocals
S – guitars
M – bass
O – drums