Magnetar

There Will Be No Peace In My Valley

Gli inglesi Magnetar sono una band che è praticamente appena nata e questo “There Will Be No Peace In My Valley” è il loro debut album che esce quest’anno per Vendetta records.

Suonano un black/heavy metal ben strutturato e prodotto molto bene,ed il loro è un mix musicale piuttosto interessante,influenzato da un lato da bands come Bathory e Infernal Majesty e per certi versi anche dai Dissection,dall’altro primeggiano chiari riferimenti musicali ottantiani timidamente tinti di Iron Maiden e Motorhead o comunque di un certo Heavy metal che appartiene alla celeberrima corrente della N.W.O.B.H.M..Questo disco è un lavoro completo e perfettamente organizzato nella sua eterogeneità,quasi completamente cantato in scream ed a tratti anche sbalorditivo visto i repentini cambi di stile musicale sviluppati con una naturalezza sconcertante in alcuni pezzi;le 7 tracce di cui è composta questa release dimostrano chiaramente che i 3 ragazzoni di Manchester (Dan Walmsley alle chitarre,Basso,Synth e Clean Vocals,Nick Wallwork scream vocals e Rob Harris alla batteria) sono dotati di una maturità stlistica già consolidata,e il singolo “Scum” (nonchè pezzo di apertura del disco) uscito poco tempo fa ne è la testimonianza.

Iniziando ad ascoltare il disco,si apre proprio con il tupa tupa classico e coivolgente del pezzo che ho appena menzionato,che fa da base ritmica ad un fraseggio di chitarra di chiaro stampo black metal,fortissimo e carico di energia nera,con un immancabile stop&go e un blast beat che trasporta direttamente davanti alle porte dell’inferno; dopo di che i nostri si lasciano andare,la vena heavy prende un attimo il sopravvento per poi sfociare in una parte che al minuto 3:08 ti carica di adrenalina con un riff granitico da scapocciamento obbligatorio che ricorda tantissimo i The Crown di “Crowned in terror” per poi rifinire energicamente il pezzo e chiudendo con classe ed efficacia 4 minuti e poco più di quello che è un biglietto da visita più che convincente.Nel successivo “The shadow mountains” sembra di ascoltare i Motorhead che suonano black metal per i 2 minuti e mezzo iniziali,interrotti da un semplice arpeggio che crea una base di partenza ad un cambio di marcia,un rallentamento in cui un assolo fa la sua parte quindi la ripartenza black metal immancabile,molto bello il ruolo principale dele chitarre,ben orchestrate e che creano una linea musicale coerente e molto efficace.

Prosegue “To render the soul“,con questo songwriting che invoca un certo stile alla Immortal,strutturalmente semplice e sviluppato su un mid tempo che suona per 3/4 di pezzo con un gran bel riff di chitarra che detta la sua legge marziale per poi dare uno slancio dinamico in cui la chitarra plettratissima suona una melodia accattivante in pieno stile black.Il buon gusto per le melodie ora epiche ora più corrosive prende il suo spazio anche nella title track “There Will Be No Peace In My Valley“,un pezzo in cui si sente molto l’influenza dei Maiden,molto hevy metal quindi,con il “solito” cantato di Nick Wallwork che primeggia su tutto,qui sapientemente accompagnato anche una parte di cantato in pulito del compagno chitarrista Dan Walmsley che non snatura minimamente ma che dona un attimo di “freschezza” all’enfasi generale del pezzo,bella la sferzata di stile qui,la chiarezza delle idee dei 3 inglesi è più che confermata.Il mix affascinante tra heavy metal e black metal con tutte le sue sfaccettature e i cambi di ritmo,trova la massima espressione in “A deluge of pious primitives”,il pezzo che secondo me rappresenta la vera enfasi di questa band e che dimostra a pieni voti le spiccate capacità compositive dei 3 “compari”,capacità che vengono rese ancora più concrete in “Of ulm”,calmo e riflessivo per i primi minuti,come se fosse una fase preparatoria per i successivi 6 minuti in cui viene espressa tutta la furia dei ritmi asfissianti del black metal con una cura maniacale delle melodie, fino ad ottenere una composizione riuscitissima e molto coinvolgente.

Chiude questa release da applausi “Adorned in flames” coi suoi 10 minuti e poco più,il pezzo più lungo di tutti,ma non per questo noioso,anzi;immaginate i Judas Priest che prendono a braccetto gli Iron Maiden e che aver fatto uso del face painting,si lanciano uniti al massimo della loro espressività in un pezzo suonato tutti insieme,ognuno con le proprie parti caratteristiche e con tanto di sfuriata su un blast beat,un connubio che ha semplicemente dell’incredibile.Su questa band non ci resta che drizzare le orecchie come i pastori tedeschi,questo è un debut album che certifica una gran bella realtà,una band già matura e pronta a compiere dei passi da gigante,visto l’eccellente preparazione tecnica e la grande passione per l’heavy metal,qui riproposto in una chiave geniale e carica di una grande energia. Ottimo lavoro, vi consiglio di ascoltare questi Magnetar,non ne rimarrete assolutamente delusi.

Enjoy!!
Giuseppe Musso

Scum
The shadow mountains
To render the soul
There will be no peace in my valley
A deluge of pious primitives
Of ulm
Adorned in flames

Dan Walmsley – guitars, bass, synth, clean vocals
Nick Wallwork – vocals
Rob Harris – drums