Lupo e Giovannelly
Scarabocchi
“Scarabocchi”, l’atteso EP di Lupo e Giovannelly, si rivela un progetto di forte intensità emotiva e sonora, capace di restituire lo spirito inquieto e sfaccettato di una generazione in bilico tra speranze, contraddizioni e incertezze. l’EP raccoglie sei tracce che raccontano storie di vita, riflessioni intime e critiche sociali, affrontando temi universali come l’autenticità, la lotta contro la pressione delle aspettative e la resilienza di fronte alla disumanizzazione del mondo contemporaneo.Il titolo, “Scarabocchi”, evoca subito l’immagine di segni irregolari e imperfetti, che ben rappresentano l’essenza del progetto: un’istantanea di momenti e pensieri che, pur essendo frammentari e disordinati, riescono a formare un tutto coerente e significativo. Questo approccio si riflette tanto nei testi quanto nella musica. Lupo, con la sua scrittura incisiva e senza compromessi, dà voce a quei sentimenti spesso taciuti, mentre Giovannelly costruisce un universo sonoro che spazia tra melodia e sperimentazione, creando un suono crudo ma coinvolgente.
Le tracce si muovono su un filo sottile tra il familiare e l’inaspettato, e proprio per questo “Scarabocchi” riesce a colpire nel profondo, anche quando si avventura in territori musicali poco convenzionali. Ogni brano è costruito con arrangiamenti che mescolano strumenti acustici e sintetizzatori, creando un’atmosfera vibrante e intensa, capace di accompagnare le liriche senza mai sovrastarle.
Il primo brano, “Bloccami!”, esplora i meccanismi tossici di alcune relazioni. Con un testo diretto e affilato, Lupo racconta la difficoltà di liberarsi da un legame che, pur essendo soffocante, continua ad esercitare il suo controllo. La produzione ritmata e il ritornello quasi disperato diventano un inno all’indipendenza emotiva, dando subito il tono di un EP che non ha paura di affrontare temi complessi e dolorosi con coraggio e sincerità.
“Dove(?)”, il primo singolo estratto, è il pezzo più pop del progetto, ma la sua melodia leggera nasconde una riflessione profonda sulla solitudine e il senso di smarrimento. Il brano, con il suo equilibrio tra elettronica e melodia, funge da “cavia creativa” per il duo, che attraverso questo brano ha avuto modo di testare e definire il proprio sound con il team di produzione. La solitudine viene trattata non come un peso, ma come una condizione da cui partire per una riflessione più ampia sulla propria identità.
In “Alibi”, Lupo offre una riflessione amara sulle dinamiche distruttive della società, esplorando il bisogno di trovare una via d’uscita personale. Il brano, caratterizzato da un mix di suoni elettronici e acustici, si fa manifesto della resilienza, esprimendo il desiderio di superare le difficoltà e riconnettersi con una propria verità interiore. Il contrasto tra vulnerabilità e determinazione è palpabile, dando vita a un pezzo che risuona come un grido di speranza.“Buio” si spinge verso una riflessione più introspettiva e oscura, affrontando il tema dell’incertezza e dei momenti di dubbio. La musica alterna momenti di calma e crescendi emotivi, rispecchiando perfettamente l’evoluzione del pensiero espresso nel testo, che si confronta senza paura con i lati più oscuri della mente e della vita.
“NSMC (Non siamo mica computer)” è uno dei brani più provocatori dell’EP, una critica feroce alla disumanizzazione imposta dalla tecnologia e all’omologazione dei sentimenti che essa comporta. Il testo, ricco di immagini forti, invita a riscoprire emozioni autentiche e a rompere con le connessioni superficiali del mondo digitale. La base ritmica pulsante supporta il messaggio, creando un’atmosfera incalzante che stimola alla riflessione.
Infine, “Educato”, il singolo che accompagna l’uscita dell’EP, mette in evidenza il contrasto tra autenticità e conformismo. Con un testo ironico e pungente, il brano esplora il ruolo delle nuove generazioni nel ridefinire il significato di identità. La produzione surreale e i ritmi serrati amplificano il messaggio, facendo di questa traccia un manifesto delle lotte interiori e sociali di oggi.
“Scarabocchi” è un lavoro che non lascia indifferenti. Con la sua fusione di suoni crudi e riflessioni profonde, Lupo e Giovannelly riescono a raccontare la complessità della contemporaneità, affrontando con intelligenza e sensibilità i dilemmi di una generazione che sta cercando di trovare un senso in un mondo sempre più incerto.L’EP si distingue per la sua capacità di unire l’introspezione e la critica sociale, senza mai perdere il contatto con l’autenticità e l’energia giovanile.
Un lavoro che non solo intrattiene, ma stimola la riflessione e invita ad una visione più critica e consapevole del mondo. “Scarabocchi” è, in fondo, un invito a prendere in mano la propria identità, con tutte le sue imperfezioni, e a non aver paura di lasciarla esplodere nella sua forma più vera.
Anna Cimenti