Last temptation
Fuel for my Soul
Tramite suoni riffici grassi e densi questa band svedese (con singer francese) al secondo album, pervade l’ascoltatore di un metal caldo e avvolgente. Si tratta di un rock duro che si rifà alla tradizione anni settanta con rivoli verso gli ottanta, ma con tanta carne al fuoco le cui scintille esprimono anche i tempi moderni.
Un lavoro che rende chiaro come ci sia ancora spazio per gruppi di valore che è un peccato lasciare nell’Underground. Pezzo dopo pezzo si raggiunge l’esaustività con idee compositive che hanno molteplici aspetti pur seguendo le tracce del passato storico.‘ASHES AND FIRE’ riempie l’atmosfera di un fuoco che brucia lento ma con pathos sentito e un senso della melodia che prende in profondità. Le cadenze spesso non sono veloci, ma quando si accelera il risultato è ottimo, è il caso di ‘STRONGER THAN FATE’ che vira verso una commistione Ozzy/N.W.O.B.H.M. accendendo l’atmosfera con una bella classica fiammata Heavy Metal anni ottanta. Tirata anche la bella cavalcata Street di ‘FREE, STRONG AND LOUD’ che brilla luminosa a differenza del mood globale del disco.
La lenta e pesante ‘I DON’T WANT BE YOUR GOD’, col cantato meno rude rispetto alle parti strumentali, fa percepire gli anni novanta ricordando i grevi Soundgarden di quel periodo, e propone una song splendida nella sua accattivante corposità, perfetto equilibrio tra rifframa, melodia e sei-corde solista. Americanissima la scura title-track ‘FUEL FOR MY SOUL’ che emerge nel modo con cui i Black Label Society rivisitano i Black Sabbath, modernizzandoli con dinamica passione. Il riff ossessivo di ‘MAIN ATTRACTION’ regala un hard leggermente bluesato che la voce intrisa di sentimento amplia mantenendo un tono forte. Alcuni tratti del rifframa di questo gruppo appaiono già sentiti, succede più volte, ma in ‘I believe’ il giro arriva a copiare quello di ‘God of Thunder’ dei Kiss; nell’insieme del disco ciò non risulta una grande pecca, ma sicuramente diminuisce l’originalità del combo. Di filler neanche l’ombra, che i brani considerabili migliori dipendono solo dai gusti.
Il genere suonato sembra appartenere in parte allo Street Metal, ma in realtà sono evidenti ispirazioni hard rock che vanno ad embricarsi con lo Stoner ed il Doom, ma anche il Grunge. Una capacità di assorbire parecchi input rileggendoli intelligentemente, sfiorando la banale canonicità senza cadervi. Tanto groove, tanta forza vocale, tanta chitarra rockeggiante, ma anche tanta ispirazione che riesce a diventare concretamente musica piacevole per i sensi e pregnante per la mente. La chitarra non lascia mai vuoti tra le righe, è un potente macinatore di accordi portanti e quando fa gli assoli tira fuori tutta la classe che serve. La batteria tiene sù tutta la struttura riuscendo anche a potenziarla. Il basso viene usato bene ai fini della tensione emotiva. L’insieme è ormai un rodato motore funzionante che lascia l’impronta su chi fruisce. Lo spirito rock è inciso in grassetto, ma non è rock’n’roll facilone, incentrato invece a cercare succhi emozionali intensi, anche interiori, da vivere e sudare.
Roberto Sky Latini
Ashes for Fire
I believe
Stroger than Fate
I don’t wanna be your God
Fuel for my Soul
Carousel of hell
Free, Strong and Loud
In the Mirror
Main Attraction
The Answer
Going Crazy
Butcho Vukovic – vocals
Peter Scheithauer – guitar
Julien Brisach – drums
Julien Riamire – bass