Lars Fredrik Frøislie

Fire Fortellinger

Ho avuto modo di ascoltare, nel corso degli anni, diverse ottime produzioni dei Wobbler a partire da Hinterland bellissimo disco di esordio del 2005 contraddistinto da uno stile molto vicino a  PFM, Gentle Giant e soprattutto ELP. Il tutto palesemente con un sound molto vintage dovuto soprattutto alle tastiere rigorosomente originali anni settanta di Lars Fredrik Frøislie che finalmente, probabilmente sfruttando il lungo periodo di stop imposto dalla pandemia, si è dedicato alla scrittura di parecchio materiale che è confluito nel suo primo lavoro discografico.

Un lavoro epico oserei dire, si compone di quattro brani che come da tradizione scandinava parlano di miti e leggende antiche miscelate con un’autentico sound prog capace di risvegliare anche le orecchie piu’ sensibili al genere.La prima lunga suite Rytter av dommedag si apre con un prologo molto crimsoniano e descrive Ragnarok con il suo re Rakne che si risveglia dall’oltretomba per creare guai ai vivi. L’ispirazione del pezzo è dovuta soprattutto al genio di Keith Emerson e Lars spazia con le sue fughe alle tastiere creando alchimie musicali e suoni fiabeschi. Molto bella l’esecuzione ed i continui cambi ritmati che rendono il tutto magniloquente ed emozionante.

Et sted under himmelhvelvet con il suo arpeggio iniziale di clavicembalo ricorda le corti ricche e sfavillanti tipiche del periodo rinascimentale per poi trasformarsi, grazie ad una line di basso molto ben congegnata, in una jam sospesa tra PFM e Yes. La frenetica traccia successiva Jartegn è un curioso mix tra ELP e Uriah Heep con il suono vintage e molto presente dell’Hammond che la fa da padrone.

Il disco si conclude con la seconda suite Naturens Katedral, un chiaro tributo al suono piu’ oscuro e teatrale degli ELP, tastiere a profusione e bellissime voci arricchiscono il brano fino alla parte centrale dove fa capolino qualcosa che ricorda i Goblin di Suspiria poi quasi d’incanto subentra la presenza pesante e tangibile di Ys de Il Balletto di Bronzo e poi infine, nei minuti finali il tutto si riallaccia all’inizio.

Il lavoro sembra essere registrato in presa diretta, senza artifizi dovuti ad arrangiamenti post-produzione, pertanto il suono risulta ancora piu’ coinvolgente e diretto. Lars suona tutte le tastiere ed il suo unico compagno di viaggio in questa avventura musicale è il precisissimo Nikolai Haengsle al basso. Concludo dicendo che l’album contiene una ridondante quantità di riferimenti musicali a diversi artisti che hanno segnato il prog negli anni settanta e potrebbe quindi sembra riservato agli amanti del prog vintage ma non è così, si tratta di un’opera coerente anche con il prog attuale rappresentandone in definitiva una parte importante da cui poi sono nate le varie inflessioni dello stesso movimento rock. Disco assolutamente consigliato.

Massimo Cassibba

Rytter av dommedag
Et sted under himmelhvelvet
Jærtegn
Naturens katedral

Lars Frederick Frøislie – mellotron m400, minimoog model d, yamaha cp70, hammond c3, rhodes mkii, hohner clavinet d6, arp synthesizer, korg vc-10, solina string ensemble, spinetta, pianoforte musicians: nikolai hængsle rickenbacker 4003, fender jazz bass, fender precision, fender telecaster bass.