La Collera La Collera

Questo è un periodo di debutti discografici e come è già successo per “I segreti di hansel” e non solo, adesso è il momento di conoscere questa nuova Band che si fa chiamare: “La collera”.

Il suo relativo debutto porta il nome della band quasi a voler significare la loro precisa volontà di farsi conoscere per quello che sono.Per dirla in soldoni: chi tra noi se avesse un figlio (ed io ne ho ben tre!), non lo riconosce sin da subito come proprio e prendendolo in braccio teneramente? Da questo si evince che ogni parto va sempre preso con le dovute precauzioni e in questo, “La collera”, non è da meno.La musica che il quartetto milanese compone la potremmo definire come una sorta di meltingpot fatto di un fondo di Pop Rock con qualche spruzzata di cantautoralità, (che sembra avere uno spazio maggiore con queste nuove band), insieme ad altri generi che vanno dal Garage Rock all’Indie Rock. Per questo la band adotta il suo idioma d’origine ovvero l’italiano per avere un messaggio che arrivi diretto e senza fraintendimenti di sorta.

Questo debutto consta solo di quattro tracce, mossa intelligente per saggiare il terreno per poi arrivare ad un lavoro di lunga durata. Musicalmente la band predilige canzoni dalle ritmiche non troppo veloci propendendo maggiormente ad una sorta di mid tempos, favorendo la costruzione di suoni atti a creare un’atmosfera con eventi psichedelici; i suoni creati a mio parere seppur ruvidi e taglienti fanno di questo un interessantissimo lavoro e danno a tutti i brani un andamento più consono alle composizioni della band. Vediamo ad esempio nella canzone “Una cosa di poco conto”, la chitarra distorta e l’uso del wahwah.Per il lancio del lavoro la band nostrana ha dato questo compito alla canzone “Certi posti sono fatti per sentirsi soli”: canzone malinconica il cui video è stato girato nella periferia milanese ed i graffiti sui muri contribuisco a dare un senso di desolazione che la canzone descrive benissimo.

La produzione artistica è stata affidata alle sapienti mani di Michele Guberti (Massaga Produzioni) e Manuele Fusaroli (musicista e produttore di molti dischi indie italiani degli ultimi anni come Zen Circus, Bugo, Tre Allegri Ragazzi Morti, Teatro degli Orrori, Nobraino). Questo ha permesso al gruppo di avere un disco fatto a regola d’arte.I testi vertono tutti su esperienze vissute esperienze che fanno parte del nostro io quotidiano, che ci mostra una band che tiene i piedi ben puntati sulla terra, non solo intesa come pianeta ma come territorialità, quindi pregna di concretezza e coerenza.

In chiusura “La collera” possiamo certamente dire che è un lavoro di rock music non certo adatto a tutti per via di questo atteggiamento serioso di fondo che porta ad essere riflessivi e si sa … alle giovani masse non interessa fermarsi molto a riflettere. Chissà, forse crescendo…

Stefano Bonelli

Certi posti sono fatti per sentirsi soli
Una cosa di poco conto
Una nuova bugia
La macchina del veleno

Giovanni Linke Casalucci – voce e kazoo
Giannandrea Forestieri – chitarra
Alessandro Pisu – basso
Enrico Buttafuoco – batteria