Jethro Tull

RökFlöte

Per i Jethro Tull posso tranquillamente esordire nello stesso modo che ho utilizzato per la recensione dell’ultimo album degli Yes…. Posso inoltre dire senza dubbio che sono parecchi i loro dischi che adoro e senza partire da Aqualung considerato il loro capolavoro, potrei citare il fantasmagorico Thick as a Brick (1972) l’ambizioso e fantastico, recentemente remixato da quel genio di Steven Wilson A Passion Play (1973) il magniloquente barocchismo di Minstrel in the Gallery (1975) il folk strabordante e melodico di Songs From the Wood (1977) e Heavy Horses (1978)…come detto e fatto per gli Yes, qui parliamo di una formazione attiva dal 1967, con un unizio contraddistinto da sonorità blues che piano piano ha variato la direzione prima verso il rock poi verso il prog ed il folk ed infine verso l’hard rock per poi ritornare un pò alle origini nell’ultimo biennio, prima con il geniale e fluente The Zealot Gene (2022) e adesso con questo scintillante RokFlote.
Nel corso del 2022 Ian Anderson aveva annunciato che il nuovo album era in lavorazione affermando che Bruce Soord leader dei The Pineapple Thief (a proposito ascoltateli perchè meritano alquanto!) stava collaborando al mix dell’album.L’opera parla dei personaggi e delle divinità del paganesimo nordico mai cosi’ di moda come negli ultimi anni anche grazie al grande successo di una serie televisiva come Vikings nonché per i film Marvel dedicati alle avventure di Thor.

Il titolo dell’album deriva da “Rock Flute” visto che l’idea di base era quella di realizzare un album di musica prevalentemente strumentale per flauto, ma in seguito ad alcune letture sui miti nordici Ian Anderson ha dichiarato di essere stato attratto dalla parola Ragnarök con “rök” che significa destino e di conseguenza ha modificato il titolo per essere piu’ in linea con i contenuti del cd.
Passiamo ad analizzare un pò meglio quello che è il ventitreesimo album in studio della band, dove probabilmente la novità piu’ evidente è rappresentata dalla presenza di una voce femminile narrante nella prima e nell’ultima traccia, si tratta di Unnur Birna artista, musicista ed attrice che recita in islandese antico nelle tracks Voluspo e Ithavoll.Soffermiamoci quindi sull’opener Voluspo, la voce narrante come in un racconto che parla di antiche saghe introduce al flauto ed alla voce di Ian ed inizia una magia che è solo un ouverture che sfocia su Giunnungagap, primo singolo dell’album e vero e proprio Jethrosound con una bella melodia di flauto come la successiva Allfather.

The Feathered Consort e Hammer on Hammer sono due pezzi che uniscono e aggiungono ancora delicatezza melodica alla successione sonora. Dagli ululati di un lupo si intuisce che Wolf Unchained con i suoi riff ringhiosi e rabbiosi andrà a rompere in qualche modo l’apparente mood di leggiadria che si respirava nelle prime tracce. Dopo la quieta The Perfect One arriva il pezzo crack, Trickster è un brano impetuoso con un andamento a metà tra la marcia ed il refrain di una nuova Bouree.  La successiva lenta Cornucopia mi piace tantissimo, c’è molta melodia e tristezza quasi una canzone di Natale da ascoltare davanti ad un caldo e strepitante camino. Ancora l’aggressiva The Navigators e la barocca Guardian’s Watch prima della bella e conclusiva Ithavoli.

Progressive di alta qualità quello contenuto in RökFlöte, dopo The Zealot Gene il nostro pifferaio magico fa di nuovo centro e ci regala un grande disco ed un lavoro senza tempo da assaporare più e più volte, probabilmente si tratta di una delle migliori uscite discografiche dell’anno in corso.

Massimo Cassibba

Inside Out Music
www.jethrotull.com

Voluspo
Ginnungagap
Allfather
The Feathered Consort
Hammer On Hammer
Wolf Unchained
The Perfect One
Trickster (And The Mistletoe)
Cornucopia
Guardian’s Watch
Ithavoll

Ian Anderson – vocals, concert flutes, alto flutes, flute d’amour, Irish whistle, production, mixing, engineering
David Goodier – bass guitar
John O’Hara – piano, keyboards, Hammond organ
Scott Hammond – drums
Joe Parrish-James – electric guitars, acoustic guitars, mandolin