It’s Not Easy Being Human

Islander It’s not easy being human bel disco di questa band.Gli Islander sono una band metal Alternative di Greenville, South Carolina , fondata nel 2011.Come detto Alternative metal con spunti di rap metal, che si avvicina per stile ai Papa Roach, Limp Bizkit, Linkin Park.

Un disco che scorre veloce, bello e grintoso, includendo tutti gli stili detti e anche altri. Bellissima voce con a tratti un growl accettabile e pulito, lontano da quelle schifezze che si sentono sempre a flotte.

Bisogna dire che c’è una collaborazione nutrita e corposa all’interno del disco, personaggi famosi e meno, membri di Korn, Underoath, P.O.D.  che hanno girato intorno a sto disco.. Il risultato è un album molto interessante e fatto bene, si sente comunque un collage di stili di bands.. Un disco che si fa ascoltare bene e continuamente i vari brani correndo tra Nu metal, grunge, electtronic Metal e la voce ritmata e rappeggiante classica del periodo danno sfumature molto belle.
Musicalmente Islander è in grado di ottenere un bel risultato con It’s Not Easy Being Human, nonostante sia solo un trio. Dall’atmosfera industriale delle prime tracce dell’album, alle vibrazioni punk di brani come “Skateboard Flowers”, al suono metalcore della vecchia scuola del momento clou dell’album “Skin Crawl”, fino ai brani rock più semplici in tutto, c’è un po’ di tutto  racchiuso nei 53 minuti.
Questo è vero non solo stilisticamente, ma anche in termini di singoli momenti della strumentazione, sia che si presenti sotto forma di un riempimento di batteria killer come nella metaforica “Lookin’ for Love”, ritmiche come quelle di “Black Scorpion” e la speranzosa “What Do You Gotta Lose?”, o anche nei suoi punti più sottili, come le inquietanti linee di pianoforte sul ponte di “Skateboard Flowers” e gli effetti subdoli e eterei di “No Sleep”. Le chitarre completano costantemente la voce di Carvajal.

Jos Power