Infected Chaos

Dead Aesthetics

Produzione veramente di alta fattura questa dei ragazzi austriaci “Infected Chaos”.

Metal estremo lo possiamo tranquillamente definire.. Voce tipicamente growl, ma bisogna dire che Christian il vocalist, la modalità di esecuzione vocale sa egregiamente padroneggiarla. Un album che sicuramente per gli amanti del genere è una vera goduria. Precisione e potenza nella sezione ritmica.. Complimenti al bassista Florian che sa destreggiarsi tra parti molto veloci e con bei passaggi a parti (poche) di natura più rilassata. Il batterista Christoph è un vero motore per un tank. Martin e Matthias alle 6 (o 7?) corde sono come spade che si scagliano sul campo di battaglia di quello che sono i testi del loro album.. Come ogni tanto si dice.. beh in quest’album non si fanno prigionieri. Bellissimi gli assoli. Non è scontato come album, rappresenta un notevole punto di preparazione e capacità musicale oltre che creativa.

L’album parte con “When Yonder calls my name” dagli accordi leggeri, quasi un alba misteriosa.. facendoci presto scoprire la pesante realtà di una battaglia a colpi di chitarre e tamburi senza pietà.. bellissime le chitarre e bellissimo il basso nel mordere le corde dandogli una ritmica molto performante. Nel secondo brano “Hollow chars” Si è subito proiettati in una una convulsa e fremente corsa senza respiro e sempre basso e batteria ansiosi e potenti.. bello! Si prosegue in potenza e nel 3° brano “Eager Breed the Gods of Pestilence” nel partire è il batterista che si presenta meglio di sempre e che fa capire che sta dietro solo per spingere tutti con una forza propulsiva non indifferente. “Gehenna” continua questa corsa nell’oblio di violenza e velocità. In “Iron Nights” Il basso parte per una missione senza ritorno portandosi dietro tutta la band con una enfasi e ritmo veramente notevoli.

“And Thus I fell” Mi piace nella sua partenza quasi da epic alla iron, per poi farci capire che riprendono la violenza stilistica senza sconti per nessuno.. ma alternando parti più calme. Si intende sempre il concetto stilistico dell’album che prende dei temi a loro cari nella battaglia per l’esistenza.  Seguono altri brani veramente ben composti, potenti e che non lasciano ne fiato ne tempo per pensare ma solo per buttarsi in un Pogo infernale e vedere chi resterà in piedi. “Pitch black Fever” di sicuro ti acchiappa ancor di più, dove le chitarre e le atmosfere a volte diventano da puro terrore.. “Away”  Ti trascina con le sue chitarre dentro un labirinto di catene e sofferenza, dove si sente la voce pulita del Singer a sprazzi e non è niente male. Andiamo alla fine con “Lethargia” che ti porta in un incubo profondo e terrificante e si chiude con “Of Dead and Birth” che conclude veramente bene questo gran disco.Di sicuro i fan di gruppi come in Cannibal Corpse saranno soddisfatti. Un disco Death metal della vecchia scuola Fatto bene e di professionale fattura, complimenti a sti ragazzi. E’ un disco ovviamente non per tutti, devi amare questo genere ed immedesimarti nella loro atmosfera.. ma la produzione, esecuzione e calibratura del disco è veramente gran cosa.

Jospower

 

When Yonder Calls my Name
Hollow Chars
Eager Breed the Gods of Pestilence
Gehenna
Iron Nights
And Thus I Fell
…and a Cross Now Marks His Place
Death Metal Shock Prayer
Pitch-Black Fever
Away
Lethargia
Of Death and Birth

Christian – vocals
Matthias – guitars
Martin – guitars
Ronny – bass
Matze – drums