Heimdall

Hephaestus

Ho avuto il piacere di ascoltare e recensire l’ultimo lavoro degli Heimdall, una delle band campane che ha saputo dare più lustro ai metalhead dell’Italia meridionale. Dopo alcuni cambi nella formazione, e una pausa di dieci anni, ritornano sulla scena con Hephaestus, lavoro uscito quest’anno.

Con la title track ad aprire l’album, la band non lascia dubbio su quelle che sono le loro influenze principali, il Power metal e il Power trasudano in ogni brano di questo lavoro. L’album si apre con la title track Haphaestu che subito ci porta ad ascoltare quelle sonorità tipiche del genere, Hammerfall e Blind Guardian per fare un esempio, o i nostrani Rhapsody Of Fire. Fin dalla prima nota, Haphaestus dimostra di avere il potenziale per dire la sua nel genere. La potente voce del cantante principale è sorprendentemente versatile, con acuti vibranti e potenti. La chitarra e il basso creano riff intricati e assoli mozzafiato che trasportano l’ascoltatore in un mondo fantastico e misterioso, i ritmi della batteria mantengono l’ascoltatore carico ed energico.

La qualità della produzione è impeccabile, permettendo a ogni elemento della musica di brillare e di immergere l’ascoltatore in un’atmosfera magica. Andando più nello specifico nella tracklist, i primi tre brani partono con la carica tipica di questo genere, dove il gruppo “mostra i muscoli” e la loro arte nel fare Power\Epic metal, a seguire le tracce, The Runes e Til The End Of Time spezzano un po’ il mood calando la dinamica, per poi farla ricrescere, chiamando tutti a raccolta, con i brani Power eWe Are The One. I brani di chiusura hanno un sapore di potenza, ma allo stesso tempo trasuda una vena malinconica, come quella che trasmetterebbe un guerriero, stanco, alla fine di una dura battaglia, a dimostrazione di ciò, la cover ben fatta di The Show Must Go On, un brano tanto potente quanto malinconico, che ci ricorda che lo spettacolo continuerà anche dopo la nostra dipartita.

Volendo aggiungere a questo dei piccoli punti di criticità, di squisita natura personale mi verrebbe da aggiungere, che nonostante il genere spinga le composizioni in una determinata direzione, sarebbe bello di vedere un po’ più di varietà nelle dinamiche e nel registro vocale, che non sono assolutamente assenti, ma potrebbero essere sfruttate meglio, infatti, lo special pre solo nel brano The Runes o la dinamica più lenta nel brano Til The End Of Time (nel quale si trova l’assolo di chitarra più bello dell’album a mio parere) o anche il coro di We Are The One, esprimono perfettamente questo concetto, è chiaro quindi che la band abbia anche queste armi nel proprio arsenale.
In sintesi, Haphaestus è una scoperta entusiasmante per gli amanti del Power metal. La loro musica è una fusione magistrale di virtuosismo musicale, vocalità potente e testi avvincenti, considerabile senza dubbi, una eccellenza del settore. Se cercate una colonna sonora per le vostre avventure epiche, sicuramente questo lavoro vi porterà in mondi inesplorati con la loro musica travolgente.

Giuseppe Cacciapuoti

Masquerade
King
The Runes
Till The End Of TimeP
ower
We Are One
Spellcaster
The Show Must Go On

Gandolfo Ferro – vocals
Fabio Calluori – guitar
Carmelo Claps – guitar
Franco Amoroso – bass
Nicolas Calluori – drums