FAUST (thrash/death) “Cisza Po Tobie” – Pavulon in formazione
Faust ritorna con il quarto album nei suoi 25 anni di storia del loro modo di suonare thrash/death metal. Il nuovo album intitolato ” Cisza po Tobie ” si riferisce stilisticamente al concept accolto con entusiasmo del precedente album ” Wspólnota Brudnych Sumień ” (riconosciuto da Musick Magazine come una delle uscite più importanti dell’ultimo decennio nel metal polacco). È l’album più brutale, veloce e allo stesso tempo più lirico di questa formazione. Dalle esplosioni estreme di Pavulon a un canto funebre basato su voci bianche e nessun altro strumento. Questo album rompe le ossature degli stereotipi e allarga i confini del metal. I fan del vecchio KAT , Morbid Angel , Testament , Deathe anche i Dead Can Dance o la musica slava non rimarranno delusi.
La musica di questo album è stata registrata, mixata e masterizzata in collaborazione con Filip Hałucha all’Heinrich House Studio ( Hate , Vesania ), mentre la batteria è stata registrata con Paweł Granowski al JNS Studio ( Antigama , Riverside ).La prima dell’album è prevista per il 30 settembre 2022 e sarà pubblicata come cofanetto in CD con la collaborazione dell’etichetta polacca Szataniec , il preordine sarà disponibile il 12 settembre . L’autrice della copertina e dell’inserto di 28 pagine con grafica dipinta a mano è Anna Malesińska , Piotr Czajkowski è responsabile dell’impaginazione.
Il commento della band al nuovo album:
“L’ordine dei brani dell’album non è casuale. La copertina dell’album, raffigurante una triste Maria con un bambino in braccio, circondata da frutti in decomposizione e insetti predatori o spazzini, suggerisce che sarà una raccolta di riflessioni sulla condizione morale della società contemporanea, radicata nei valori cristiani. Valori che marciscono, corrodono e spesso giustificano odio e intolleranza. Nello strato musicale, il gruppo cerca di presentare i meccanismi che alla fine portano allo stupro, alla violenza, all’emigrazione, al genocidio e all’indifferenza delle persone nei confronti di questi fenomeni. È la storia di un genitore e di un figlio che fuggono dalle persecuzioni finché non riescono più a scappare. Ecco perché l’ultimo pezzo, cantato con voce bianca, è sia una ninna nanna che un canto funebre. L’autore del testo spiega la sua filosofia personale su ciò che ci accadrà dopo la morte.“.
Line-up:
Tomasz “Kaman” Dąbrowski – guitar
Maciej Bartkowski – vocal
Krzysztof Słowikowski – guitar
Szymon Grzemski – bass
Paweł “Pavulon” Jaroszewicz – drums
Dariusz Ojdana – keyboard
Karolina Matuszkiewicz – vocal, old folklore instruments
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