Emerson, Lake and Palmer

Brain Salad Surgery

Ebbene si, altro cinquantennale pesante che arriva con il prog sinfonico piu’ carico e rappresentativo della storia della musica. Era il 7 dicembre 1973 quando gli E, L & P. diedero alle stampe l’ambizioso Brain Salad Surgery.

Per farlo liquidarono addirittura la loro etichetta discografica rea, secondo i nostri, di porre poca attenzione al movimento prog e pertanto dopo aver acquistato un cinema abbandonato per convertirlo in una sala prove ad hoc, fondarono la mitica etichetta Manticore anche per dare una mano ad artisti emergenti meno noti o provenienti dall’estero che ovviamente potevano avere difficoltà di visibilità e notorietà nonchè di distribuzione degli stessi dischi, tutto questo per affermare con un certo orgoglio italico che, tra gli altri, vennero messi sotto contratto anche PFM e Banco e scusate se è poco.Prima di passare al commento vero e proprio del disco, permettetemi di rivelarvi una piccola curiosità. A quanto pare il primo titolo dato all’album, come disse lo stesso Keith Emerson durante diverse interviste, fu Whip Some Skull on ya che era un modo di definire il sesso orale. Una volta vista l’inquietante copertina formata da un trittico disegnato da Hans Ruedi Giger, lo stesso Keith capì che il senso del titolo calzava perfettamente con l’intero lavoro. Successivamente il titolo venne modificato in Brain Salad Surgery che, a quanto pare, ha lo stesso significato di Whip Some Skull on Ya !

L’album contiene cinque tracce di cui tre molto brevi, apre l’evocativa Jerusalem, subito dopo i sette minuti di Toccata, un prog acido ed irregolare, composto da assoli e continue rincorse dei musicisti, la batteria di Palmer è calda e turbinante e detta i ritmi alle tastiere di Keith che arrancano e poi esondano mentre la chitarra elettrica di Greg cerca melodie spigolose e allucinanti. La successiva dolcissima e delicata Still..You Turn me on, mette in evidenza la voce e la chitarra acustica di Greg poi ancora la breve ed estemporanea Benny the Bouncer, un pezzo ad hoc per un saloon nel farwest.  La seconda facciata del disco è occupata dai trenta minuti dico trenta di Karn Evil 9. Grande ed impegnativa mega suite dove la band è chiaramente in grande spolvero.

Perfettamente amalgamata ed equilibrata la suite prende forma e si muove lungo tre movimenti principali chiamati impressioni. A parte l’ispirazione e l’adattamento di una parte di un concerto per pianoforte del Maestro Alberto Ginestra, tutta la sezione venne scritta da Keith sotto forma di uno strano tema classico e rock che aprì successivamente la strada ad orde di artisti che successivamente si andarono a collocare nel comparto del prog rock sinfonico. Come sottolineato da piu’ critici musicali, la parte  forse piu’ orecchiabile e riconoscibile della suite è quella contenente il famoso verso “Welcome back, my friends, to the show that never ends…..”, che è stato successivamente il titolo del secondo album dal vivo della band.

Del tutto superfluo aggiungere che si tratta di un disco che seppur sembra sentire il peso degli anni, è comunque da avere assolutamente trattandosi di un opera che entra tranquillamente in tutte le classifiche di musica degli ultimi cinquanta anni. 

Massimo Cassibba

Manticore Records
www.emersonlakepalmer.com

Side One

Jerusalem        William Blake Hubert Parry (arranged by Keith Emerson, Greg Lake and Carl Palmer)
Toccata (an adaptation of Ginastera’s 1st piano concerto, 4th movement)   Instrumental    Alberto Ginastera (arranged by Emerson, percussion movement—Palmer)
Still…You Turn Me On                     Lake
Benny the Bouncer     Lake, Pete Sinfield
Karn Evil 9: 1st Impression—Part 1

Side two

Karn Evil 9: 1st Impression—Part 2
Karn Evil 9: 2nd Impression  Instrumental
Karn Evil 9: 3rd Impression   Lake, Sinfield

Keith Emerson – Hammond B3 & L-100 organs, acoustic and electric pianos, harpsichord, Clavinet, Moog synthesizers, Moog Polyphonic Ensemble (known as the Constellation, comprising the Apollo polyphonic, the Lyra monophonic, and the Taurus Moog bass pedals synthesizers), computer voice (on “Karn Evil 9: 3rd Impression”)
Greg Lake – vocals, bass, electric and acoustic guitars; production
Carl Palmer – drums, percussion, percussion synthesizers
Peter Sinfield – lyrics