Clairvoiants

The shape of things to come

E’ sempre un piacere vedere che alcune band italiane dopo anni ed anni di militanza underground han finalmente iniziato a spiccare il volo. E’ questo il caso dei Clarvoyants che con il loro secondo disco d’inediti han fatto capire che il periodo fatto di sole cover è di gran lunga finito.

Dopo Word To The Wise  loro primo disco ufficiale uscito nel 2009, ha recentemente visto le stampe questo The Shape Of Things To Come.  Fare la gavetta e adoperarsi per suonare il più possibile ed in tutti i festival metal minori italiani negli ultimi anni ha portato la band finalmente a raggiungere una produzione discografica costante e ad avere il lusso di potersi fregiare della collaborazione con artisti metal internazionali di altissimo livello, prime fra tutti quelle con Doro e Blaze Bailey.

Il nuovo disco della band comasca si apre con la potente ‘No Need to Surrender’, pezzo hard rock classicheggiante ben arrangiato e dal buon refrain. Il passato maideniano dei Clairvoyants è percepibile in Endure And Survive brano godibile e classicheggiante per via della struttura anni Ottanta; la song contiene tutti must del genere compreso un ritornello orecchiabile e guascone. Gli Intrecci delle due sei corde si accavallano per tutto il disco e sono il marchio di fabbrica della band del nord Italia che non ha dimenticato il proprio passato fatto dalle cover della band che con i duetti delle due proprie chitarre vi  ha costruito un mito ed un genere. Dura e priestiana la granitica ‘Prometheus’, che fa nel proprio rifforama il proprio punto di forza. Un tantino sottotono la ballad ‘Sinner’s tale’, nella quale la pronuncia inglese del singer non risulta essere proprio impeccabile. La titletrack  è un bel pezzo tirato vicino alle sfuriate power più moderne e dal gusto Sammettiano. La lezione di Avantasia, Edguy, Gamma Ray ed altri maestri del genere aleggia per tutto il disco ed è un piacere ascoltare delle composizioni che pagano tutto il proprio amore ai miti che da ragazzini sono stati ascoltati più e più volte. Un plauso a questa nuova band tricolore ed un in bocca al lupo per il futuro.

 Matteo Chiocchi

No Need to Surrender
I Don’t Believe Their Lie
Endure and Survive
Just the Same Story
The Shape of Things to Come
Prometheus
The Only Way Out Is Through
Sinner’s Tale *
To Heaven and Back
Here Today, Gone Tomorrow
Horizon Calling

Gabriele Bernasconi – vocals
Luca Princiotta – guitar
Marco Demartini -guitar
Paolo Turcatti- bass
Manuel Pisano -drums