Canzonieregrecanicosalentino
Canzoniere
Ci imbattiamo di nuovo con la musica popolare e dopo l’esperienza con lo stupendo disco di Benny Conte, eccoci arrivare tra le mani il nuovo disco del Canzoniere Grecanico. Il Canzoniere Grecanico è una delle maggiori attuali espressioni della musica popolare del nostro paese. Infatti questo ensemble esiste addirittura dal 1975 e da allora porta avanti il proprio discorso musicale. Percorso che li ha fatti conoscere un po’ in tutto il mondo, venendo affiliati alla fiera della world music chiamata Womex, ottenendo un primato per quanto riguarda il mercato italiano.
“Nel 2010, 2013 e 2015 Canzoniere apre il Concertone della Notte della Taranta a Melpignano, esibendosi di fronte ad oltre centomila persone. Nel 2011 il CGS è protagonista di un tour di 21 date in 23 giorni in Nordamerica (Stati Uniti e Canada), riscuotendo un grande successo di pubblico e critica. Nel 2012 il CGS partecipa al Global Fest a New York (“a whirlwind” secondo il New York Times), ed è l’unico gruppo italiano selezionato dal Womex, la più importante fiera di world music al mondo. Nel 2014 il Canzoniere riceve il premio “Arte e Diritti Umani” da Amnesty International per il brano Solo Andata, scritto su testo dello scrittore Erri De Luca. Dal brano è stato tratto un videoclip girato da Alessandro Gassman.” (Tratto da Wikipedia) Dal 1975 ad oggi sono stati pubblicati ben 18 album e questo che stiamo recensendo è il loro ultimo lavoro. Il discorso che il Canzoniere porta avanti, è oscillante in una dicotomia tra la tradizione e la modernità: infatti i musicisti che fanno parte del Canzoniere appartengono alla scena attuale Pugliese, e sono i “porta bandiera” della pizzica tarantata rituale.
La scaletta del cd è sapientemente divisa tra momenti intimisti e momenti dove invece si viene trasportati dallo spirito della taranta che quando ti prende è difficile rimanere indifferenti da tanto trasporto, merito anche evidentemente della produzione che ha valorizzato tutti gli strumenti che sono stati prodotti in modo professionale permettendo a noi audiofili un ascolto ottimale. Proprio per questa scelta di produzione alcune canzoni possono essere tranquillamente trasmesse nelle radio come ad esempio “Moi” le cui sonorità si mischiano tra di loro creando qualcosa di assolutamente originale. La seguente “Pizzica de Sira“ dalla ritmica trascinante e vorticosa con un violino quasi diabolico nella sua velocità interpretativa (Personalmente credo che sia uno dei momenti più belli del disco) Vorrei dare un cenno anche alla copertina molto ironica a mio avviso. Che ritrae una bottiglia di Cocacola , ma che evidentemente al suo interno c’è ben altro una cosa molto preziosa come la salsa di pomodoro paragonabile se vogliamo alla Cocacola in quanto ad importanza. Poi mi è inevitabile confrontare questa copertina con l’arte minimalista di Andy Wharol diventato famoso per la sua copertina con la banana. Sebbene la foto ritragga la mitica bottiglietta per noi è più importante il suo contenuto il nostro oro rosso che niente ha da temere in confronto con la bota bibita.
Se posso darvi un consiglio, permettete a questo disco di crescere di ascolto in ascolto. Vi accorgerete di che le vostre gambe si muoveranno da sole come prese dallo spirito della taranta in un vortice danzereccio irrefrenabile .
Stefano Bonelli