Bardomagno
Li Bardi son tornati in locanda
I Bardomagno sono gli eredi di Elio e le storie tese in maniera diversa certo essendo modernamente antichi con il loro modo di suonare e costruire la loro musica fatta di mashup ma anche di brani originali ed anche una voglia prorompente di divertire e a divertirsi con le loro storie raccontate in modo ironico.
Con loro ci immergiamo in un viaggio indietro nel tempo ritrovandoci nostro malgrado in un periodo il medioevo in cui tutto doveva ancora succedere e le lotte le guerre in nome delle crociate divampavano ferocemente. Qui ovviamente il tutto come detto è letto in chiave ironica con l’intento anche di dare qualche lezione di storia a chi volesse approfondire in modo corretto le vicende medievali.Ma di certo tutto sforzo produttivo che comunque ce stato, non sarebbe credibile se non fosse stato fatto in modo professionale a partire dal disco registrato benissimo con i suoni giusti e soprattutto le canzoni funzionano potremmo dire che sono canzoni seriosamente ironiche che raccontano storie.
Li Bardi è formato da 9 canzoni ufficiali ed il resto sono bonus track e se nel disco i Brado magno hanno dato sfogo all’ironia in queste tre tracce si sono spinti oltre andando a pescare nel repertorio della musica italiana con Drakkar che in pratica è la cover di50 Special con un testo diverso che di Drakkar al posto della vespa hanno ucciso Carlo Magno che già dal test osi capisce che meshuppano gli 883 di hanno ucciso l’uomo ragno nonché la ripresa della canzone che il cavaliere quel cavaliere hanno fatto con la canzone meno male che Silvio c’è cambiandola in meno male che Federico II c’è.Nei 44 minuti e rotti del disco abbiamo la possibilità di farci le classiche quattro risate non solo perché anche la copertina fumettosa che ame ricorda tanto i fumetti di Asterix ed anche vagamente jacovittiana con i colori cangianti c’è di che sorridere.
Bardomagno e Nanowar of Steel sono legati a doppio cordone ombelicale in quanto in La prima cotta partecipa Mr Baffo, non solo il prode Abdul “Il Bardo”, storico chitarrista dei “Nanowar of Steel” assieme a Edo e Maurizio, membri dei Folkstone hanno contribuito in modo fondamentale alla creazione artistica del disco. Ma li bardi che son tornati in locanda vantano diverse collaborazioni una di queste ci tengo a sottolinearla perché è stata coinvolta in follia ironica Nicoletta Rossellini dei Kalidia che ben si è prestata a questo giogo partecipando La cintura di castità. A questo proposito mentre vi scrivo mi sono venuti in mente diversi film goliardici ambientati nel medio evo , ma di uno di cui non ricordo il titolo cera una scena dove i signori che dovevano partire per le guerre si rivolgevano allo stregone per farsi svitare lu patrepuopolo e metteva color o che rimanevano in un stanza della sua casa, in cerchio e con una “magia” faceva letteralmente svitare il cosiddetto agli abitanti che increduli recitavano questa frase “oo se scvita pure lu meu” in modo che po’ i cavalieri che andavano in guerra stavano tranquilli.
A parte questa citazione il disco è piacevole e divertente ed 44 minuti scorrono via senza nessun patema d’animo consci di aver trascorso un di tempo in modo diverso.
E poi ci sarà puro una locanda che apre una porta per Bardomagno che bussa da almeno mezzora e che cavolo.
Stefano Bonelli
Feudalesimo e libertà Records
www.facebook.com/BardoMagnoBand
Li Bardi Son Tornati in Locanda (Deus lo Vult!)
Magister Barbero (feat. Renato Minutolo) Life in Remission
Clodoveo
Game of Signorie
La Cintura di Castità (feat. Nicoletta Rossellini, Kalidia)C
erveza y Latifondo (feat. Don Alemanno)
La Prima Cotta (feat. Mr. Baffo, Nanowar)
Don Rodrigo Avea Ragione (feat. Sefora Centurioni, Blodiga Skald)
Nel Mio Feudo
Drakkar Special (Bonus Track)
Hanno Ucciso Carlo Magno (Bonus Track)
Federico II C’è (Bonus Track)
Abdul il Bardo – Valerio Storch – voce e chitarra
Fra’ casso da Montalcino – Edoardo Sala batterie e cori
Beroardo Arpeggiapalle – Joseph Ierace tastiere e cori
Svenwalter lo Normanno – Massimo Volontè – flauti, cornamuse e bouzouki