Autopsy
Morbidity Triumphant
Recensire gli Autopsy è un po’ come voler recensire la Bibbia, non si fa una recensione della Bibbia, lo stesso vale per gli Autopsy, i quali, a parere di chi scrive sono la bibbia del death metal.
Mi trovo pertanto dinnanzi a questo epico dilemma, nel dover esprimere un giudizio in merito a delle vere e proprie leggende in ambito death metal, coloro che hanno inventato il death metal lento! Tornano ad aprirsi i neri cancelli degli inferi al passaggio del nuovo disco degli americani: Morbidity Triumphant è un disco che puzza di zolfo e fumo lontano mille miglia, un disco in cui sono il grottesco e il macabro a farla da padrone. Sono finalmente tornati a reclamare lo scettro di padroni del death sound e non si può dire che il rientro non sia in pompa magna, come solo gli Autopsy sono capaci di fare. Non ci sono sorprese in questo Morbidity Triumphant, è un disco in classico stile Autopsy, caratterizzato da riff semplici ma efficacissimo, momenti più veloci che si alternano a momenti doom marci e sepolcrali, che accompagnano l’ascoltatore in un viaggio verso il nero marciume di una palude in cui tutto si decompone lentamente e il cui fetore invade l’aere per chilometri e chilometri. Non troverete nessuno spiraglio di luce in questo nuovo disco, che esce ad otto anni di distanza dal precedente, e il tutto è perfettamente coadiuvato da una produzione che rende perfettamente merito alla musica degli Autopsy. Non parliamo sicuramente di una produzione moderna, ma nemmeno di una produzione tipica degli anni ’90, diciamo che si staglia in una perfetta via di mezzo, lorda al punto giusto, ma in grado di esaltare anche il riffing marcio di cui i nostri sono portatori sani.
Come ho avuto modo di dire all’inizio della recensione, gli Autopsy sono un’istituzione, uno dei gruppi che rappresenta il death metal nella sua più macabra e grottesca essenza, zero compromessi e zero fronzoli, un assalto frontale dalla prima all’ultima nota e, nonostante questo, riescono a risultare sempre freschi…come ho avuto modo di dire tempo fa: “gli Autopsy non suonano né vecchi né nuovi, gli Autopsy suonano eterni”.Ascoltando i loro lavori, soprattutto per chi mastica il death metal, si potrebbero fare diversi paragoni con altri gruppi death il cui suono è molto vicino a quello degli Autopsy e verrebbero in mente gruppi come Asphyx, Incantation e Obituary, tanto per fare alcuni nomi altisonanti, eppure se si analizza bene il riffing dei primi, ci si renderà conto che, in effetti, nessuno suona come loro, nessuno ha la stessa capacità di essere semplici eppure estremamente efficaci allo stesso tempo e, se vogliamo, questo Morbidity Triumphant ne è la perfetta riconferma.Se cercate la novità o il modernismo, questo è un disco che non fa per voi, se invece vi appassiona ancora, esattamente come a chi vi scrive, il death metal come era concepito negli anni d’oro del genere, questo è un disco che fa per voi.
Non ci sono molte parole da spendere per decantare le lodi di una band che dopo ben 32 anni di attività, riesce ancora ad essere positivamente propositiva e a sfornare dischi di qualità eccelsa, pur continuando a esprimersi con un stile che sicuramente non appartiene affatto agli stilemi moderni ma che continua, nonostante la formula invariata nel corso degli anni, ad essere estremamente efficace ed estremamente potente. Avvolti da un modernismo che spesso è solo apparenza, un disco come Morbidity Triumphant, che è tutta sostanza, non può che fare la differenza e, per come la vedo io, questo platter dovrebbe essere ascoltato da chiunque ami l’estremo sonoro e il non politically correct, perché, in barba alla tradizione della vecchia scuola death metal, gli Autopsy si fanno beffe di ciò che il mondo ci propina quotidianamente, presentandosi scevri di ogni sovrastruttura e andando direttamente al sodo, attacando in maniera diretta la morbosità verso la superficialità che viviamo oggi.
Daniele “Darklordfilthy” Valeri
Peaceville Records
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Stab The Brain
Final Frost
The Voracious One
Born In Blood
Flesh Strewn Temple
Tapestry Of Scars
Knife Slice, Axe Chop
Skin By Skin
Maggots In The Mirror
Slaughterer Of Souls
Your Eyes Will Turn To Dust
Chris Reifert – vocals, drums
Eric Cutler – vocals, guitars
Danny Coralles – guitars
Greg Wilkinson – bass