Anthem
Crimson & Jet Black
La band giapponese attiva dagli anni ottanta, dopo l’album pseudo-raccolta ‘Nucleus’ del 2019, contenente brani vecchi risuonati e riscritti in lingua inglese, fatti apposta per invadere il mercato occidentale, torna ad assalire America ed Europa con un album stavolta di inediti, ancora tutto in inglese per facilitare il proprio dilagare dalle nostre parti. Non è un disco che dovrebbe passare inosservato visto che il suo scatenamento di puro Heavy Metal ha qualità e tiro ben sopra la media.
L’impatto di ‘SNACK EYES’ è notevolmente arrembante, con verve dura ma anche melodica, esteticamente perfetta; un tirato PowerMetal classico da Heavy Metal anni ottanta, con raffica compatta e parte solista evocativa. Il Power vive ancora in ‘HOWLING DAY’ con una intensità meno violenta e più solare, però senza perdere colpi in tonicità e invece aumentando il tasso dinamico risultando più variegata. La traccia ‘WHEELS OF FIRE’, per quanto meno veloce, è sempre incombente e la linea cantata pur essendo più melodica, ha sempre una espressività ficcante in senso tipicamente metallico. Il gruppo non spezza il proprio mood nemmeno nei brani middle-time come si evince dalla compattezza di ‘ROARING VORTEX’. Non manca la cavalcata incisiva con ‘MASTER OF DISASTER’ che s’insinua nelle membra istigando al movimento scapocciante.
Il ritmo cadenzato di ‘FASTER’ sostiene una melodia più raffinata che va ben oltre il semplice impatto e a bella melodia. L’assenza di riempitivi non significa sempre pezzi allo stesso ottimo livello, però anche nelle occasioni minori la funzionalità del songwriting permane pregnante. E’ il caso della strumentale ‘Void Ark’ che viene punteggiata di passaggi interessanti. Meno power e più hard alla Rainbow abbiamo l’alto tasso melodico di ‘Mystic Echoes’; mentre la power ‘Danger Flight’ è quella che più di tutto nel disco ricorda i Loudness mezzi americani di Vescera.Le parti soliste delle chitarre hanno ogni volta un senso esaustivo, valoriale come essenza a sé stante, ben integrate nelle canzoni ma non semplice orpello.
L’ugola non è atta a virtuosismi stratosferici, ma infatti lo sa e non ci prova nemmeno, sebbene in un brano decida di utilizzare un alto acuto perfettamente riuscito (‘Howling Days’). Ogni cosa è gestita con maestria e capacità, tenendo in pugno la chiarezza del quadro generale. In qualche modo spesso si ha la sensazione di ascoltare l’anima Loudness della versione con il cantante americano Mike Vescera (‘Soldier of Fortun’e-1989) a cui si aggiungono colori neoclassici di escrescenza europea. I brani sono tutti scorrevoli, così tanto da farsi percepire in maniera molto naturale e trascinante, senza punteggiature nervose. In tal caso quindi considerabili commercialissimi, ma nello standard della perfezione metallica, quindi solo per i metallari veraci, che non troverete nulla di Pop o di mainstream. C’è grande eleganza nella musica di questo combo che ormai presenta una maturità ed una esperienza di ampio respiro, grazie ad una storia lunga discograficamente 38 anni. Niente filler, niente cadute di tono, niente canzoni scontate, e invece tanta energica luce. Semplicemente l’album di ottimo heavy classico che si desidera sentire.
Roberto Sky Latini
Reaper Entertainment
www.heavymetalanthem
Snack Eyes
Wheels of Fire
Howling Days
Roaring Vortex
Blood Brothers
Master of Disaster
Void Ark
Faster
Burning down the Wall
Mystic Echoes
Danger Flight
Yukio Morikawa – vocals
Akio Shimizu – guitar
Naoto Shibata – bass
Isamu Tamaru – drums