Alex Carpani Band
So Close, So Far
Se dovessi descrivere questo album con due aggettivi direi: coraggioso e spiazzante.
Si, perchè qui il nostro connazionale ha capito che se il prog metal deve avere un futuro, deve osare, altrimenti si rischia la stagnazione e la negazione stessa del genere, che, in quanto “prog” deve per forza di cose, progredire.E allora se la prima traccia “The Eve”, è poco più di un intro in stile new age, la seconda “I tried and tried”, è un tranquillo brano di rock melodico che andrebbe bene pure per le radio se non fosse per i suoi 5:35.“Man on the wire” riprende il tema musicale del precedente e lo sviluppa ulteriormente ma sempre come un mid tempo ben cadenzato su cui si installa la strofa caratterizzata da una melodia orecchiabile che si alterna ad un ritornello dalle atmosfere solari.La quarta traccia “Stay with me”, introdotta dalla chitarra acustica, pone ben in primo piano la voce adagiata su un tappeto di tastiere sempre ben presenti su tutto il lavoro. Forse potremmo azzardare che questo è il brano più complesso di tutto il lavoro, dove il drumming spicca per la precisione , per gli stacchi e i cambi di tempo.
Finalmente con il brano successivo, “In your absence”, si preme il piede sull’accelleratore e un solo di tastiera moog accompagnato dagli accordi dell’hammond danno l’incipit e dopo una manciata di secondi in cui accade di tutto, ecco che le sonorità ora si fanno più sognanti, ora più dure, con vocalizzi veramente notevoli supportati da un ritmo decisamente più grintoso e serrato.Dalla sesta traccia, “Let my drop of sweat fall down”, in poi iniziano le novità. Infatti si sperimenta il connubio tra musica elettronica e musica commerciale anche se per pochi secondi. Melodia sempre ben in primo piano e atmosfere mai sopra le righe fanno di questo episodio un’altra hit radiofonica.Le sperimentazioni proseguono nel brano successivo, “Crystal Falls”, ma in modo più spinto, azzardando addirittura un probabile mix tra techno/dance e rock melodico con tastiere sempre ben in primo piano.
La melodia del cantato si presenta originale e piacevolmente orecchiabile al tempo stesso.Un discorso introduce l’ottavo episodio del disco, “One Face One Lie”, dopo poco un arpeggio di chitarra acustica accompagna la voce cristallina che sarà ancor di più in primo piano nel ritornello arioso. Dei tappeti di tastiere dal sapore genesiano concludono il pezzo.Con “Next Time” la contaminazione techno rock continua coraggiosamente.Il sound tipicamente discotecaro si miscela con i tappeti delle tastiere e del pianoforte.Questo brano ad un ascolto superficiale può risultare banale, invece presta attenzione per i numerosi cambi di tempo che nell’esecuzione non sono proprio semplici ma dal sound tipico del rock melodico.
Una sola nota di pianoforte coadiuvata dagli archi synth introducono “The Last Sign” che ha come tema musicale quello proposto agli inizi del lavoro. Atmosfere sognanti e tranquille quelle proposte. Toccante il solo di chitarra elettrica.Se si tiene presente che è un concept il cui tema è di una attualità viva e cocente, cioè come gli smartphone ci abbiano alienato, per cui, pur essendo così vicini, siamo così lontani, diciamo che il risultato qui sarebbe potuto essere un tantinello interessante.
Però ci si aspetta che le scelte stilistiche coraggiose qui appena abbozzate, possano essere successivamente più approfondite.
(Giovanni Turco)
Ma.Ra.Cash Records
www.alexcarpani.com
The Eve (instrumental)
I Tried And Tried
Man On The Wire
Stay With Me
In Your Absence
Let My Drop Of Sweat Fall Down
Crystal Falls
One Face One Lie
Next Time
The Last Sign
Alex Carpani – keyboards, vocals & programming
Ettore Salati – acoustic & electric guitars
Joe Sal – lead vocals & electric guitar
Giambattista Giorgi – bass
Gigi Cavalli Cocchi – drums